NATA A BERGAMO LA RETE EUROPEA DELL’EDUCAZIONE AMBIENTALE

Centinaia di educatori ambientali si sono riuniti a Bergamo il 24, 25 e 26 settembre per le Seconde Giornate Pan-europee dell’educazione ambientale.

 

Dopo il primo incontro, che si era tenuto nel 2013 a Lione, ha così preso definitivamente l’avvio un processo di costruzione di uno “Spazio europeo di concertazione” e di una rete europea degli attori pubblici e privati del settore (amministrazioni pubbliche, università, parchi, musei, associazioni, istituti di ricerca, laboratori e centri di esperienza, fattorie didattiche, ecc.).
I partecipanti, provenienti da tutta Italia e da una ventina di paesi, hanno affrontato nei lavori di gruppo temi come la formazione degli operatori, il ruolo della scuola, la comunicazione del cambiamento climatico, l’educazione agli ambienti urbani, la cooperazione nord-sud del mondo, l’educazione agli ambienti acquatici (marini e fluviali), i conflitti e la partecipazione.
Un Memorandum in dieci punti di richieste per lo sviluppo dell’educazione ambientale in Europa è stato presentato in plenaria e discusso nei gruppi di lavoro.

Nel corso dei lavori sono interventi, con saluti istituzionali e interventi di merito, l’assessore all’ambiente di Regione Lombardia Claudia Maria Terzi e il consigliere Roberto Anelli, il sindaco di Bergamo Giorgio Gori e l’assessore bergamasco all’ambiente Graziella Leyla Ciagà, il presidente uscente della Provincia Pirovano e il Vescovo di Bergamo Mons. Francesco Beschi.

Tra gli interventi conclusivi, da menzionare anche quello di Edo Ronchi, già ministro dell’ambiente e ora presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile.

Si sono incontrate per l’occasione a Bergamo anche diverse regioni europee, perché la Regione Lombardia ha anche inserito le giornate nel programma della sua presidenza della rete dei “Quattro motori per l’Europa” (oltre alla Lombardia, la Catalogna, il Baden Wuttemberg e Rhones-Alpes). Sempre a Bergamo, in coincidenza con le Giornate, si è insediato ufficialmente il tavolo lombardo dell’educazione ambientale.

Tutti i partecipanti hanno sottolineato l’importanza dell’educazione ambientale per una “transizione ecologica” verso società verdi. “Ogni educazione” – è stato detto – “è una educazione ambientale”. La conoscenza e la cultura della sostenibilità oggi sono un elemento fondamentale di cittadinanza, di innovazione sia sociale sia tecnologica, di sostengo a nuovi modelli di produzione e consumo e a nuovi stili di vita e per la costruzione, in definitiva, di un futuro vivibile e desiderabile. Si tratta di conoscenze, competenze, atteggiamenti, da acquisire in ogni contesto di apprendimento (formale e non formale) e in tutte le età della vita, che sono necessari in un mondo contemporaneo che deve affrontare grandi sfide: questa le nuove responsabilità di cui è caricata oggi l’educazione ambientale, che dai tradizionali temi strettamente ecologici si allarga ora a temi sociali, economici, culturali.

L’evento bergamasco era co-promosso dalla rete mondiale WEEC (World Environmental Education Congress) e dai tre enti, con un attivo supporto tecnico-scientifico e organizzativo della FLA e del Centro di Etica Ambientale e il supporto di numerosi sponsor (Fondazione Cariplo, Università di Bergamo, Istituti Educativi, Montello, Sacbo, ATB).

Per la rete italiana il prossimo appuntamento è a Roma a fine novembre per la settimana nazionale di chiusura del Decennio ONU dell’educazione allo sviluppo sostenibile.

 

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