Luci accese. Ma a basso consumo.

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L’Unione Europea l’aveva già stabilito nel marzo scorso, ed ora è arrivato il momento di dire addio alle vecchie lampadine a incandescenza. Il primo settembre comincerà il loro progressivo ritiro dagli scaffali di tutta Europa. Obiettivo: rimpiazzarle completamente entro il 2012 con quelle a basso consumo.

Tali decisioni si verificano nel contesto della volontà europea di migliorare l’efficienza energetica del 20% entro il 2020. Mentre le lampadine a incandescenza convertono solo il 5% dell’energia elettrica che consumano in luce, la nuova generazione di lampade “fluorescenti compatte” arriva ad essere fino all’ 80% più efficiente.
Si comincerà a mandare in soffitta le lampadine da 100 watts, quelle che comportano il maggior spreco di energia, arrivando a regime il primo settembre 2012 quando cesseranno di essere vendute anche le lampadine alogene. Questo – secondo i calcoli di Bruxelles –  permetterà di risparmiare 80 Tkw, circa 11 miliardi di euro l’anno, prevenendo così l’emissione di 32 milioni di tonnellate di CO2.

Le “nuove” lampadine sono indubbiamente più care, in media costano circa 5 euro, ma consentono di risparmiare fino all’80% di energia elettrica in un mese e la loro durata è decisamente più lunga rispetto alle lampadine tradizionali.
Utilizzando le nuove lampade a basso consumo una famiglia potrà spendere tra i 50 e i 160 euro in meno all’anno sulla bolletta della luce, che su scala europea si tratta di 5-10 miliardi di euro l’anno, creando così spazi per nuovi investimenti nel settore energetico.

Tuttavia, le lampadine a fluorescenza hanno un punto debole: la presenza di mercurio e non vanno conferite nella differenziata con il vetro ma cosengnate a parte ai consorzi che ne gestiscono lo smaltimento. A questo scopo è possibile consultare l’elenco dei centri autorizzati alla raccolta per sapere dove andare a consegnare le lampadine a fluorescenza una volta esauste o nel caso di rottura.

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