L’impatto ambientale dei pallet EUR/EPAL

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Quante volte ci è capitato di leggere sui giornali dei problemi ambientali dovuti all’effetto serra? Parecchie, ma non abbiamo mai pensato di metterle in relazione con i pallet, i bancali di legno usati in tutto il mondo per la movimentazione delle merci.

 

A farlo ci ha pensato il Politecnico di Milano, pubblicando uno studio commissionato dal Comitato nazionale EPAL di ConLegno, allo scopo di misurare le prestazioni ambientali del ciclo di vita del pallet EUR/EPAL. Ma a cosa ci riferiamo esattamente col termine EUR/EPAL? Ad un logo apposto su una tipologia di pallet standardizzata e caratterizzata da una precisa dimensione (1200×800 mm), ma anche da una severa rispondenza a parametri di qualità e sicurezza sanitaria. Logo che, inoltre, contraddistingue il sistema di interscambio di pallet riutilizzabili più diffuso in Europa.

E i risultati dello studio? Positivi, se solo si pensa che a livello di impatto ambientale un pallet di legno EUR/EPAL è cinque volte inferiore rispetto a quello di un pallet in plastica e molto più riutilizzabile rispetto ad uno fabbricato in cartone. Inoltre, il ciclo di vita del pallet EUR/EPAL contribuisce a mitigare l’effetto serra, sottraendo all’atmosfera una quantità totale di 18,4 kg di anidride carbonica equivalente.

Se pensiamo che soltanto nel 2010 sono state sottratte all’atmosfera 1.229.432 tonnellate di anidride carbonica equivalente, di cui 108.893 soltanto in Italia, ciò significa che in Europa sono state compensate le emissioni di gas serra equivalenti al fabbisogno energetico di una città delle dimensioni di Roma. E tutto ciò grazie alla diffusione del sistema di interscambio EPAL.

In conclusione, possiamo tranquillamente affermare che i pallet EUR/EPAL producono benefici ambientali di gran lunga superiori ad altre tipologie in cartone o in plastica, forse più economiche ma sicuramente di gran lunga inferiori sul piano della sostenibilità.

10 febbraio 2012

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