L’albero dell’acqua e l’idrocentrismo…(di S. Moretto)

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…e ci siamo nuovamente, come ogni anno, siamo di nuovo arrivati alla Giornata Mondiale dell’Acqua…quindi siamo tutti più buoni…
Nel 1992 le Nazioni Unite l’hanno istituita, si celebra ogni 22 marzo ed ogni volta su un tema di particolare attualità.
L’edizione 2016 ci invita a fare una riflessione sul rapporto tra creazione di nuovi posti di lavoro e la risorsa idrica.
Che l’acqua sia fondamentale in ogni aspetto della vita umana è ovvio, ma non è altrettanto evidente che un posto di lavoro su due è vincolato alla disponibilità dell’acqua. Ci sono centinaia di litri di acqua virtuale in ogni oggetto della vita quotidiana.
Alok Jha, giornalista scientifico, ha provato a mettere in fila gli innumerevoli volti del liquido più essenziale per la vita. Ne è uscito proprio in questi giorni “Il libro dell’acqua. La storia straordinaria della più ordinaria delle sostanze”.
Proprio nell’ultimo capitolo nascono domande come “quali alternative all’uso dell’acqua nella vita”…ed è proprio a questo punto che scopriamo di avere una visione idrocentrica della nostra vita, per esempio alcuni scienziati della Nasa, e non solo, cercano di immaginare forme di vita non dipendenti dall’acqua…
Infatti la maggior parte dell’universo non si trova alle temperature proprie della Terra che rendono l’acqua biologicamente utile, si parla piuttosto di variazioni tra lo zero assoluto e miliardi di gradi, con pressioni diverse…sarebbe quindi immaginabile che per esempio l’ammoniaca, e non solo, svolga un ruolo simile a quello dell’acqua…
In questo contesto, nascono comunque start-up che si ispirano all’acqua e che cercano soluzioni semplici ed economiche per renderla disponibile alla popolazione della Terra…
Un esempio è il Warka Water, un albero che toglie la sete.
Un albero per modo di dire, ma che comunque produce acqua.
All’inizio del 2015 in Etiopia, regione del mondo in cui la siccità è molto diffusa e dove la grave crisi alimentare andrà a toccare nel 2016, secondo un rapporto Onu, oltre 10 milioni di uomini, donne e bambini, è stato messo in opera questo progetto che ha già prodotto oltre 29.000 litri d’acqua e tolto la sete a 30.000 persone.
Alto 10 metri, pesante solamente 60 kg, ecosostenibile, costruito con materiali ecologici e facilmente reperibili come nylon e giunchi, Warka Water si basa sul principio della condensazione dell’aria, sfruttando l’escursione termica giorno-notte che in Africa è molto accentuata. La struttura cattura infatti rugiada, nebbia e minuscole particelle di umidità, trasformandole in acqua potabile. Il primo prototipo (italiano), sfruttando l’umidità dell’atmosfera, è in grado di produrre fino a 100 litri d’acqua al giorno, facile da costruire e con un costo di appena 500 dollari…Immaginate il potenziale?
Per informazioni: http://www.warkawater.org/

 

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