La Giornata Mondiale delle Zone Umide (di S. Moretto)

Dopo aver chiuso un 2015 nella speranza tra Expo, Enciclica e Cop21…cerchiamo di iniziare al meglio questo nuovo anno che comincia!
Ci eravamo lasciati con…le richieste di riduzione delle emissioni globali e interventi contro l’aumento della temperatura terrestre…Direi che abbiamo assistito ad un Dicembre caldissimo e secco, se ci serviva ancora una dimostrazione in tal senso…
Molti gli interventi e le proposte, per esempio: #ourstolose

La petizione lanciata da YouTube (“È nelle nostre mani”).

Una campagna e un video per appellarsi ai leader mondiali in vista della COP21 che appunto si è svolta a Parigi:

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Ma i mesi passano ed ormai siamo a gennaio, il 2 febbraio si celebra la “giornata mondiale delle zone umide“, ricorrenza della data di sottoscrizione della Convenzione di Ramsar (2 febbraio 1971) che ha sancito la tutela, a livello mondiale, di queste aree particolarmente importanti per la conservazione della biodiversità sul Pianeta e per le specie migratorie. A metterle in pericolo è la forte pressione antropica, con le diverse attività economiche come la pesca, il turismo e l’agricoltura.
Sono numerosi gli eventi che si verificano ogni anno in torbiere e paludi, acquitrini e bacini artificiali o naturali per sensibilizzare l’opinione pubblica sul valore delle zone umide e sulla loro fragilità. Sono gli ecosistemi più a rischio del Pianeta, per esempio sulla Terra, nell’ultimo secolo, sono scomparsi il 64% delle zone umide e quelle che restano sono sotto “stress” per i cambiamenti climatici e l’inquinamento.
L’importanza di queste aree, soprattutto come habitat degli uccelli acquatici, è stata sancita il 2 febbraio 1971 con la Convenzione di Ramsar, in Iran, da un gruppo di paesi, istituzioni scientifiche e organizzazioni internazionali. La Convenzione è passata alla storia come primo vero trattato intergovernativo sulla conservazione e la gestione degli ecosistemi naturali. La Giornata mondiale, invece, è stata istituita nel 1997, e quest’anno è dedicata al rapporto con l’agricoltura.
In passato, infatti, le zone umide sono state viste come ostacolo all’uso agricolo del territorio, mentre ora è opinione sempre più diffusa che queste due realtà possano non solo convivere, ma anche integrarsi in un sistema virtuoso che contribuisce allo sviluppo corretto dell’agricoltura e insieme all’idonea fruizione di aree ricche di biodiversità.

Buon 2016!!!

Per ulteriori informazioni:

http://medwet.org/fr/

https://vimeo.com/129454132

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