La fine del cibo

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P. Roberts
La fine del cibo

Codice edizioni, 2009, pp. 391, 28 euro

Un libro che analizza in modo dettagliato il “problema” cibo, partendo dall’analisi storica, o meglio, preistorica dell’alimentazione dei nostri antenati, dall’Australopithecus all’Homo erectus, per arrivare all’alimentazione dei giorni nostri. Stiamo assistendo a una sempre maggiore diffusione di allevamenti intensivi, definiti “a catena di montaggio”, come risposta a un’esagerata richiesta alimentare. Ma chi è che consuma tutto questo cibo? Mentre l’Occidente sta bene, il Sud del mondo continua a soffrire la fame, e allora c’è qualcosa che non và in questo immenso circuito. Nei supermercati si trova di tutto, mangiamo cibi ricchi di grassi saturi, troppa carne per una dieta ricca di proteine. L’abbondanza di cibo provoca lo svilupparsi di problemi come obesità, malattie cardiocircolatorie e un allarme preoccupante è la crescente diffusione di malattie di origine alimentare, come infezioni e intossicazioni. Roberts, dopo aver passato anni in giro per il mondo a tastare la “situazione cibo” negli stabilimenti di multinazionali, in impianti di confezionamento della carne e catene di supermercati, descrive un quadro non roseo: impoverimento delle risorse naturali, cambiamenti climatici, aumento incontrollato della popolazione mondiale, sempre maggior divario tra Nord e Sud del mondo. Un’interessante analisi dell’economia alimentare globale dei nostri giorni.

 

Chiara Agresta

 

 

 

 

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