Colin Beavan a IMAGE

Alla quinta tavola “Comunicare la sostenibilità ambientale e informare attraverso i nuovi media”, moderata da Anna Masera caporedattrice de La Stampa, è intervenuto in videoconferenza da New York Colin Bevan, autore del libro No Impact Man. Lo scrittore, di fronte a una domanda mirata ad approfondire l’utilità dei mezzi di comunicazione, ha risposto che sebbene siano importanti per la condivisione e la diffusione delle informazioni, non è da sottovalutare il rischio che possano sostituire le proteste “di piazza”, le uniche a poter veramente cambiare le cose. Le pressioni esercitate dal basso sono fondamentali per indirizzare l’azione dei politici allo scopo di impedire che prendano le parti delle “big corporation” durante i grandi meeting internazionali, come il G8.

Tramite il suo libro Bevan ha portato all’attenzione del grande pubblico il tema dell’impatto che l’uomo esercita sul mondo. Per fare in modo che questo concetto possa raggiungere chiunque ed entri a far parte del bagaglio di conoscenze di ciascuno, è utile, ha sottolineato Bevan nel suo intervento, utilizzare storie ben raccontate che tocchino il cuore delle persone, spesso più efficaci di informazioni ben documentate ma prive di impatto emotivo. Marco Moro di Edizioni Ambiente ha condiviso pienamente questa posizione e  ha portato come esempio Verdenero, la collana che racconta in forma di romanzo noir le grandi questioni dell’ecomafia. Moro ha sottolineato che il problema maggiore nel campo dell’editoria, non solo per quella che si occupa di green economy, è la precariato. Quindi il lavoro, in particolare il lavoro precario, è riemerso anche nella quinta tavola rotonda essere un forte limite.

Ultimo accenno sugli e-book: Edizioni Ambiente è stata pioniera nell’utilizzo di carta riciclata, ma la sua scelta è ancora orientata al libro stampato.

 

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