ACQUA E DIGESTIONE

Bere o non bere questo è il problema…

Assolutamente bere poiché la disidratazione porta notevoli danni al nostro organismo. Basta un insufficiente apporto di liquidi per far sì che il nostro corpo rallenti e non riesca ad espellere correttamente i suoi cataboliti.
Quanto bere durante i pasti? Beh questo dipende da cosa si mangia. In media due bicchieri d’acqua a pasto rappresentano la dose ideale. Se il pasto è fast, un tramezzino, un panino o altri cibi per lo più secchi, la classica bottiglietta da mezzo litro ci aiuta a digerire meglio. Una bella cena a base di zuppa e verdure necessita di meno acqua per essere assimilata.
E’ banale, ma un eccesso di acqua diluisce eccessivamente i succhi gastrici e rallenta la digestione, per contro non bere richiede al nostro stomaco un lavoro extra per secernere maggiori sostanze digestive.
Le acque ricche di bicarbonati e solfati favoriscono la digestione, quindi sono da preferire nei pasti difficili o nei periodi in cui lo stress favorisce l’iperacidità gastrica.
I bicarbonati grazie alla loro basicità contrastano il bruciore di stomaco e accelerano lo svuotamento dello stomaco.
I solfati stimolano la secrezione degli enzimi pancreatici, fondamentali nel processo digestivo.
Quindi bere sempre il giusto, gli alcolici non fanno testo.

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PISCINA E CLORO

La disinfezione delle piscine è assolutamente necessaria per evitare che microorganismi patogeni possano proliferare ed attaccare chi frequenta questi luoghi di svago ed attività fisica. Nella maggior parte delle vasche viene impiegato il cloro dall’inconfondibile odore che impregna cuffie e ciabatte. Il cloro è un disinfettante dall’azione efficace e rapida, purtroppo è tossico anche per l’uomo ed anche se usato in quantità molto basse può dare origine ad una serie di problemi.
E’ un irritante della pelle e può causare dermatiti o eczemi. Sostanzialmente lava via lo strato protettivo che la pelle secerne per proteggersi lasciandola più esposta all’attacco di infezioni. Una di queste è la follicolite, un infiammazione dei follicoli dei peli o dei capelli, può essere molto fastidiosa.
Il cloro irrita anche le vie respiratorie, vi sono studi che mettono in relazione l’assidua frequentazione delle piscine con l’insorgenza di asma.
Devono prestare particolare attenzione gli addetti ai lavori che sono a contatto con le acque clorate quotidianamente. Infatti maggiore è il periodo di esposizione, maggiore è il rischio di incappare in qualche problema di salute.
Detto ciò la piscina è fondamentale per grandi e piccini per imparare a nuotare e praticare uno degli sport più completi e salutari. Occorre prestare attenzione a quante ore vi passiamo in relazione al nostro stato di salute. E’ sconsigliato a chi ha problemi respiratori, problemi di pelle ed ai bambini piccoli non trascorrere troppe ore in vasca.
E’ fondamentale fare la doccia prima e dopo l’ingresso in vasca lavandosi con saponi poco schiumosi ed è consigliato dopo l’asciugatura usare creme idratanti e protettive.

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Reef Check

“Reef Check” fa parte di una collana di “agili testi” di facile consultazione e utilizzo su grandi tematiche ambientali e sociali. Molti titoli, come questo, si riallacciano alle iniziative dell’Istituto comprese nell’area de il Pianeta azzurro, che si occupa di divulgare i temi sulla risorsa acqua. In particolare questo volume è dedicato ai numerosi progetti di Reef Check Italia Onlus, un’associazione scientifica non lucrativa fondata nel 2008 e che mira a coinvolgere il pubblico nella conservazione dei reef. I volontari Reef Check sono subacquei ricreativi che, opportunamente preparati, osservano e verificano lo stato degli habitat marini costieri del Mediterraneo e delle scogliere coralline, parteipando così alla ricerca e salvaguardia degli ecosistemi marini.

Tutte le pubblicazioni sono gratuite, sino a esaurimento scorte, e possono essere richieste all’indirizzo mail pianetazzurro@schole.it
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Water Crew, appunti di navigazione

“Water Crew, appunti di navigazione” fa parte di una collana di “agili testi” di facile consultazione e utilizzo su grandi tematiche ambientali e sociali. Molti titoli, come questo, si riallacciano alle iniziative dell’Istituto comprese nell’area de il Pianeta azzurro, che si occupa di divulgare i temi sulla risorsa acqua. In particolare questo volume è dedicato a Water Crew, un progetto di educazione marina e turismo sostenibile realizzato a bordo di Nave Italia in collaborazione con Pianeta azzurro e Istituto Scholé Futuro Onlus, nel mese di maggio 2014. L’esperienza di navigazione e formazione ha coinvolto un gruppo di ragazzi che si sono cimentati in attività e laboratori legati al settore acquatico grazie al contributo di formatori quali biologi marini, educatori, esperti snorkelisti, insegnanti e l’equipaggio della nave. Tutte le pubblicazioni sono gratuite, sino a esaurimento scorte, e possono essere richieste all’indirizzo mail pianetazzurro@schole.it

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Il posto del mare nell’uomo

Il titolo di quest’oblò estivo mi è stato ispirato da un recente giro lungo le nostre coste e dal ricordo di un saggio dal titolo “Il posto dell’uomo nella natura”, scritto nel 1863 da Thomas Henry Huxley, soprannominato “il mastino di Darwin” per la sua accanita difesa delle teorie evoluzionistiche del grande studioso. Probabilmente sarebbe interessante vedere quale sia oggi il posto dell’uomo nella natura, ma l’oblò di questo numero è sul mare e del mare scriverò.

Devo riconoscere che i nostri mari offrono ancora panorami stupendi, che davvero non hanno nulla da invidiare ai mari tropicali. Il bianco di certe spiagge, il contrasto tra le rocce delle scogliere e i colori del mare dove nessuno dei blu e dei verdi sembra mancare all’appello sono proprio da sogno. Sott’acqua c’è il Mediterraneo e a volte chi fa snorkelling deve un po’ accontentarsi, ma i motivi di interesse non mancano mai. Purtroppo ai colori e alla bellezza della costa fa spesso  da contraltare la presenza dell’uomo che, d’estate, sembra animato da una voglia irrefrenabile di stare insieme ai propri simili. Ho visto spiagge riempirsi gradualmente di persone, spuntare gli ombrelloni come  altrettanti fiori colorati o cartellini proprietà a contrassegnare territori sempre più piccoli (sembra che al mare le regole della prossemica seguano strade proprie). Anche luoghi destinati ad altri scopi come gli scivoli per l’entrata e l’uscita di eventuali imbarcazioni o i loro corridoi di avvicinamento a terra vengono occupati con stuoie e asciugami e radio. Il rumore sembra ormai essere un imperativo, un optional obbligatorio tanto da aver visto imbarcazioni capaci di annunciarsi da lontano grazie alla musica a tutto volume diffusa dagli altoparlanti di bordo. Se dalla spiaggia si passa all’acqua le cose cambiano poco. A tutto ciò si accompagna, soprattutto dove esiste la cosiddetta spiaggia libera (dove la libertà sembra essere quella di fare quello che a casa propria forse non si farebbe) una discreta abbondanza di detriti di vario genere.

Bambini, ragazzi, giovani e adulti sguazzano soprattutto dove si tocca, galleggiano grazie a materassini e azzardano, ogni tanto, qualche puntata più al largo. Più in là, dove l’acqua è profonda, ma non troppo c’è sempre un Tartarino di Tarascona subacqueo in cerca di una preda cui sparare con fiocine ed arpioni che più che colpire il bersaglio lo spappolano. 

Il mio viaggio lungo costa mi ha fatto riflettere spingendomi a chiedere provocatoriamente che cosa la gente vorrebbe dal mare. Se si parte dall’assunto che il mare lo si scopre d’estate come i cappotti d’inverno, per alcuni, probabilmente, esso potrebbe anche essere di acqua distillata, trasparente, senza forme di vita apparenti. In fondo, diciamocelo, che cosa ci attira? Una spiaggia di sabbia fina, ombrelloni e lettini, un bel bar ristorante nei pressi, un mare dai colori caraibici, giochi per i bambini, un pedalò per sentirsi navigatori e così via. Questa sarebbe la soluzione ideale: i colori sarebbero gli stessi, forse ancor più da cartolina, non ci sarebbero quelle cose viscide che chiamano alghe o posidonie e che danno fastidio senza contare che l’acqua senza sale non brucia nemmeno gli occhi. Quei pochi che usano la maschera avrebbero una visibilità perfetta e forse non noterebbero neppure la mancanza di pesci o altre forme di vita. Basterebbe, volendo, colorare un po’ gli scogli, mettere qualche ornamento da acquario (se ne fanno di perfetti) e voilà, ecco il mare su misura.

Scommetto che a qualcuno potrebbe anche piacere. A me no, e a voi?  Difendiamo perciò quei luoghi dove si sentono ancora i suoni del mare e dove le spiagge raccontano la vita del mare e non sono soltanto l’archivio di quanto l’uomo crede di eliminare gettandolo in acqua.

Angelo Mojetta

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10 anni di Pianeta azzurro

Pianeta azzurro fa parte di una collana di “agili testi” di facile consultazione e utilizzo su grandi tematiche ambientali e sociali. Molti titoli si riallacciano alle iniziative dell’Istituto comprese nell’area de il Pianeta azzurro, che si occupa di divulgare i temi sulla risorsa acqua. In particolare questo opuscole celebra i 10 anni de “il Pianeta azzurro” ripercorrendone le tappe più sognificative attraverso la voce dei tanti collaboratori che negli anni hanno contribuito alla crescita di questo progetto.
Tutte le pubblicazioni de La collana del faro sono gratuite, sino a esaurimento scorte, e possono essere richieste all’indirizzo mail pianetazzurro@schole.it

Leggi la prefazione
di Angelo Mojetta
Leggi la postfazione di Mario Salomone

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Torino città di mare

“Il pianeta blu” fa parte di una collana di “agili testi” di facile consultazione e utilizzo su grandi tematiche ambientali e sociali. Molti titoli si riallacciano alle iniziative dell’Istituto comprese nell’area de il Pianeta azzurro, che si occupa di divulgare i temi sulla risorsa acqua. In questa pubblicazione le opere di Andrea Gatti, creatore di immagini in computer grafica che ha saputo trasformare i monumenti e della città di Torino in veri e propri “relitti” subacquei.
Tutte le pubblicazioni de La collana del faro sono gratuite, sino a esaurimento scorte, e possono essere richieste all’indirizzo mail pianetazzurro@schole.it

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Il pianeta blu

“Il pianeta blu” fa parte di una collana di “agili testi” di facile consultazione e utilizzo su grandi tematiche ambientali e sociali. Molti titoli si riallacciano alle iniziative dell’Istituto comprese nell’area de il Pianeta azzurro, che si occupa di divulgare i temi sulla risorsa acqua. In questa pubblicazione le opere di Andrea Gatti, creatore di immagini in computer grafica che ha saputo trasformare monumenti e ambienti terrestri in veri e propri “relitti” subacquei.
Tutte le pubblicazioni de La collana del faro sono gratuite, sino a esaurimento scorte, e possono essere richieste all’indirizzo mail pianetazzurro@schole.it

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Un Mare di Fotografie, il Diario

“Un Mare di fotografie, il Diario” fa parte di una collana di “agili testi” di facile consultazione e utilizzo su grandi tematiche ambientali e sociali. Molti titoli, come questo, si riallacciano alle iniziative dell’Istituto comprese nell’area de il Pianeta azzurro, che si occupa di divulgare i temi sulla risorsa acqua. In particolare questo opuscolo è stato realizzato in occasione del Tour “Un Mare di Fotografie” 2013 (seconda edizione). Un vero e prroprio tour lungo le coste italiane per raccontare attraverso la fotografia e le voci di Massio Boyer e Francesca Scoccia lo stato dei nostri mari.  Tutte le pubblicazioni sono gratuite, sino a esaurimento scorte, e possono essere richieste all’indirizzo mail pianetazzurro@schole.it

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