Carbonopoly: energia giocando

carbonopoly

Dalla Svezia arriva un nuovo gioco di società, che unisce il divertimento del classico Monopoli, ai temi più impegnativi riguardanti energia, permessi di emissione e investimenti climatici. Stiamo parlando di Carbonopoly,  prossimamente nei negozi di tutto il Mondo!

L’idea arriva da Patrik Larsson, uno studente del KTH, The Royal Institute of Technology di Stoccolma, che ha realizzato questo nuovo gioco con l’idea di diffondera tra bambini e ragazzi i concetti di energia e sviluppo sostenibile, mediante un gioco interattivo, che può rappresentare un sussidio ai classici libri di testo. Come dire “studiare giocando”!

Il gioco, è stato collaudato nel 2009 con la collaborazione di Casa della Scienza, Accademia Reale delle Scienze e varie scuole  di Stoccolma. Verrà perfezionato in questi mesi.

Secondo Per Lundqvist, professore del Dipartimento dell’Energia dell’Università di Stoccolma, Carbonopoly potrebbe rappresentare uno strumento coadiuvante da associare all’insegnamento di certe materie, divenuto ormai troppo obsoleto.

Il gioco funziona proprio come il fratello Monopoli, ma invece di acquistare strade e costruire alberghi, si acquistano e costruiscono centrali elettriche. Ci sono sette tipi di centrali che utilizzano diverse fonti energetiche: carbonio, petrolio, uranio, vento, acqua, energia solare ed energia di fusione nucleare.

I costi d’investimento sono differenti, così come i profitti, che possono  essere investiti nell’edificazione di quartieri e nello sviluppo del sistema dei trasporti. Ci sono inoltre  delle carte-domanda,con ben 300 domande in materia di energia, ambiente e sviluppo sostenibile a cui dover rispondere per andare avanti nel gioco.

Alla fine vince chi realizza il maggior profitto, non investendo nel petrolio e cementificando selvaggiamente, ma attraverso fonti energetiche “pulite” ed investimenti sostenibili.

«Lo scopo principale del gioco non è quello di giudicare o dare indicazioni specifiche riguardo all’utilizzo di certe fonti energetiche piuttosto che di altre, ma di accendere e alimentare la discussione sul tema dell’energia. Bisogna inoltre rilevare che i destinatari principali del gioco sono i giovani. Penso che sia molto importante che essi si formino una loro personale opinione su ciò che sta avvenendo nel dibattito energetico», commenta l’ideatore Patrik Larsson.

Un gioco che non può mancare nella casa di ognuno di noi!

11 maggio 2010

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