Aurelio Peccei, un secolo fa

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D’intesa con la Fondazione Aurelio Peccei, l’Istituto per l’Ambiente e l’Educazione Scholé Futuro Onlus ha promosso la costituzione del Comitato per le celebrazioni del centenario di Aurelio Peccei, con l’intento di curare anche la parte torinese e piemontese della ricca vicenda umana di Peccei. Con i suoi scritti e le sue opere, tra cui la fondazione del Club di Roma (1968) da cui ebbe origine il celebre Rapporto del MIT sui Limiti dello sviluppo, l’economista torinese ebbe una influenza determinante sulla consapevolezza dei problemi ambientali del pianeta e l’individuazione di strategie appropriate per lo sviluppo sostenibile.

Nel 2007 è nato il Comitato a cui hanno aderito: la Regione Piemonte, il Comune di Torino, la Provincia di Torino, le tre università della regione (Torino, Piemonte Orientale, Politecnico), l’Istituto piemontese per lo studio della Resistenza e della società contemporanea, il Museo diffuso della Resistenza, l’Archivio storico Fiat, la Fondazione Giovanni Agnelli, l’Archivio storico Olivetti e il Festival internazionale di cinema ambientale Cinemambiente, oltre all’Istituto che ha svolto funzioni di coordinamento e di segreteria tecnica del Comitato ed “.eco”, il mensile edito dall’Istituto, ha dedicato a Peccei due numeri (maggio 2008 e gennaio 2009).

Più nota forse all’estero che in Italia, la figura di Peccei è anche l’espressione di un percorso che attraversa la storia del Novecento toccando vari ed estremamente interessanti aspetti.

Aurelio Peccei è, infatti, un ragguardevole esponente della borghesia illuminata torinese. Nato a Torino il 4 luglio 1908, studia anche alla Sorbona, vince un soggiorno di studio in Unione Sovietica e si laurea in Economia a Torino con una tesi sulla Nuova politica economica di Lenin. Negli anni Trenta è inviato speciale della Fiat in Cina, aderisce al Partito d’Azione e partecipa alla Resistenza nelle formazioni di Giustizia e Libertà, è incarcerato e torturato ma riesce a non svelare i delicati segreti di cui è a conoscenza. Nel 1945 il CNL lo nomina Commissario della Fiat. Per lunghi anni dirigerà le imprese Fiat in America Latina e poi, su indicazione ancora della Fiat, diverrà Amministratore delegato della Olivetti. Sarà anche presidente e amministratore delegato di Italconsult e animatore, oltre che del Club di Roma, di numerose reti, centri di ricerca e istituti a livello internazionale, riunendo ai suoi meeting capi di stato, primi ministri, imprenditori, scienziati e lavorando strettamente con l’UNESCO e con l’OCSE.
Impegno civile, capacità di preveggenza e solido rapporto con il mondo dell’impresa si intrecciano insomma in Aurelio Peccei.
Equità tra i popoli, giustizia sociale, disarmo, governance mondiale sono temi di strategia politica sostenibile ricorrenti nel pensiero di Peccei, che in particolare con il Club di Roma stimolò approfondimenti e costruzione di modelli matematici previsionali dell’impatto delle diverse componenti dell’attività umana (produzione, inquinamento, rifiuti, popolazione,…), propose modalità alternative di mobilità sostenibile (fu ad esempio un antesignano del car sharing), sottolineò l’importanza di un coinvolgimento dei giovani e di un’educazione ambientale (uno dei rapporti del CdR si intitola Imparare il futuro), enfatizzò il ruolo di una società civile sempre più consapevole della necessità di proteggere l’ecosistema in cui vive, lanciò allarmi anticipatori sui cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità, ecc.

R.A.

15 gennaio 2009

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