Stili di vita sempre più sostenibili praticati da un grande esercito di “militanti” della sostenibilità. E la comunicazione del futuro è ambientale. Arianna (17 anni): sostenibilità è lavorare su se stessi
Mario Salomone
(Milano, 30 marzo 2017) Siamo nel bel mezzo di una rivoluzione e forse non ce ne accorgiamo: è quanto emerge dal Terzo Osservatorio sugli stili di vita sostenibili promosso da Lifegate e curato da Mannheimer, che nel corso della presentazione avvenuta a MiIano la parola “rivoluzione” l’ha ripetuta (e motivata sulla base di datti scientifici) decine di volte.
Papa Francesco molto citato, Trump evocato come suo contrario, la battaglia dell’olio di palma tra i colossi Ferrero e Barilla denunciata come esempio di disastro comunicativo. Tutte virtuose, comunque, le aziende e le persone presenti sul palco, dal vicedirettore del Corriere della sera e moderatore del dibattito Daniele Manca (che in redazione ci va in bicicletta, con qualsiasi tempo) allo stesso Renato Mannheimer, che ha fatto l’abbonamento al car sharing elettrico.
La Vaillant educa i propri dipendenti e propone soluzioni ecologiche ai propri clienti, Ricola ha tolto per prima l’incarto alle caramelle e dà lavoro a centinaia di montanari che coltivano le erbe svizzere, le antenne di Unipol (che sta “decarbonizzando” il portafoglio titoli) dicono che anche gli investitori cominciano a preferire fondi “green”, non solo più etici ma anche più sicuri, la Best Western ha ridotto nei suoi alberghi l’impronta carbonio del 27%, il consumo energetico del 17 e quello di acqua del 19%.
Un esercito di rivoluzionari ambientali
Ma veniamo ai dati: secondo l’indagine di Mannheimer, tra gli italiani “over 18” c’è un 29% di appassionati della sostenibilità (soprattutto donne, giovani, colti, abitanti dei grandi centri, impiegati, docenti, studenti) e un 30% di interessati (in genere uomini, adulti tra i 35 e i 54 anni, abitanti dei centri di media dimensione). La forchetta è quella classica dei sondaggi (il dato può variare in meno o in più di un 3 per cento), ma siamo lì.
In tutto, appunto, una massa di quasi 30 milioni di persone.