Al via il workshop Image

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Il workshop Image, aperto ufficialmente con il discorso di Pierluigi Menzione del Ministero dell’Ambiente, è iniziato mettendo sul tavolo fin da subito i problemi più importanti del nostro paese e analizzando le problematiche legate allo sviluppo della green economy: i giovani, la disoccupazione, l’assenza di investimenti, la scarsa formazione e la mancanza di dinamismo. Queste le tematiche discusse durante la prima tavola rotonda dedicata alle Energie rinnovabili.
L’immagine dell’Italia che è emersa dagli interventi è quella di un paese che si fa trainare dagli investimenti esteri e che manca di manager formati e competenti in grado di investire sulle green economy, l’unico settore che, come ha sostenuto Andrea Sasso, amministratore delegato di EDF-ENR Solare, in questo periodo può offrire opportunità occupazionali e di crescita economica.
L’importanza del mondo della formazione riveste, alla luce della mancanza di personale qualificato, un ruolo centrale nella green economy. C’è bisogno di istaurare un dialogo tra università, imprese e agenzie formative che erogano corsi per occupati.
Antonio Sucamiele
, responsabile dell’agenzia formativa Istituto per l’Ambiente e l’Educazione Scholé Futuro Piemonte, ha focalizzato l’attenzione su due problemi legati alla formazione: innanzitutto, le aziende spesso interpretano la formazione come un costo e non un investimento per lo sviluppo dell’impresa stessa. A questo si aggiunge la difficoltà di progettare a partire dai reali fabbisogni formativi, offrendo dei corsi uniformati alle esigenze delle aziende.
Questo tuttavia non basta. Come ha sottolineato Nicolò Dubini, amministratore delegato di Harebell investimenti, mancano nello scenario della green economy anche le grandi associazioni di categoria: Confindustria, per esempio, solo ultimamente è intervenuta a sostegno degli imprenditori che volevano investire nel settore. Dubini ha preso come esempio la Germania che è avanti di vent’anni rispetto all’Italia e che entro il 2050 sarà coperta al 100% da energia rinnovabile, il settore di investimento che nel Paese tedesco, attualmente, registra il più alto livello di occupazione. L’energia è il nostro futuro e l’Italia, al contrario della Germania, è dipendente dall’energia elettrica che sostituisce sempre più il gas e il petrolio.
Un importante tema affrontato è stato quello dell’occupazione dei giovani, gli unici che possono sostenere il cambiamento che sta avvenendo nel mondo lavorativo, come ha sottolineato Dubini. Il mondo della green economy ha bisogno di competenze diverse rispetto a quelle passate, di un entusiasmo e di una flessibilità che solo i giovani possono avere.
Jacopo Vigevani
, autore di Guida alle professionali nelle energie rinnovabili consiglia ai giovani di farsi avanti con decisione nel settore delle energie rinnovabili perché è un campo che offre grandi possibilità a chiunque dimostri di avere competenze e voglia di mettersi in gioco. Sfogliare le riviste di settore è il modo migliore per tenersi informati e per trovare delle offerte lavorative idonee a intraprendere una carriera in questo campo.

 

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