Abbecedario amazzonico: lettera V

V

Mancando in questa prima versione del nostro Abbecedario amazzonico le lettere W, X, Y e Z, V di várzea non è solo una voce, ma anche l’ultima delle voci. Dunque dobbiamo parlare di várzea e tirare le somme di questo abbecedario.

Várzea

Ad esempio, perché parlare di várzea? Basta digitarlo su wikipedia: nella versione portoghese, siamo rimandati alla planície de inundação, la cui traduzione italiana pare essere golena, ovvero “spazio piano compreso tra la riva di un corso d’acqua ed il suo argine”. La versione inglese ci rimanda a foresta di golena, che viene definita come “foresta alluvionale inondata dalle acque bianche dei fiumi amazzonici”. In questo caso wikipedia non ci aiuta più di tanto e fonti accademiche definirebbero la várzea in modo più preciso.

Ma noi non intendevamo scrivere un’enciclopedia amazzonica. Vogliamo invece segnalare che intorno a certe cose si coagulano mondi materiali e simbolici importanti per l’Amazzonia, o almeno l’Amazzonia che abbiamo conosciuto.

La várzea, la pianura inondata, ad esempio, è qualcosa che prima di tutto ti invade gli occhi: una distesa di verde, a perdita d’occhio, a filo d’acqua, nella stagione della piena. Fiori, arbusti, alberi che spuntano fuori dalla superficie del fiume. Correre in canoa in mezzo a prati sospesi sull’acqua.

La várzea, poi, ti confonde: quando cambia la stagione, cambia il paesaggio: quella casa rossa, in lontananza, è la stessa di quattro mesi fa, ma allora si attraccava al pontile, ora è a un chilometro a piedi dal porto di sabbia.

Economia e società si organizzano intorno all’alternanza tra alluvione e secca: nella stagione secca si porta il bestiame a pascolare negli estesi prati naturali, per poi ricondurli nelle zone più elevate (terra firme) quando i fiumi tornano a crescere. In queste regioni la famiglia estesa ha spesso due abitazioni, nei due ecosistemi; raramente sono abbandonate completamente, ma una parte delle persone si sposta. Il bestiame è spostato su apposite imbarcazioni ed è un affare per chi effettua il trasporto. In una stagione si privilegiano alcune coltivazioni, nell’altra altre: il cocomero è un prodotto tipicamente coltivato nelle terre inondate, la manioca è di terra firme.

La cobra grande è un serpente di dimensioni straordinarie, lunga anche chilometri; quando si risveglia, sommuove la terra e la trasforma; così come le inondazioni, che di anno in anno modellano diversamente i margini dei fiumi, i canali, le isole.

La várzea – come le altre voci che abbiamo trattato – ci sembra dunque un punto di riferimento, una stella cardinale importante, nella complicata topografia di un mondo così diverso dal nostro. Senza pretesa di esaustività, ma con i caratteri propri dell’abbecedario: parole semplici, che le possa capire un bambino; parole quotidiane, che non ti scappino di mente; parole belle da disegnare; parole a cui gli autori sono affezionati.

 

Luca Fanelli


Varzea Tamara

Paesaggio di fiume. Foto di Tamara Saré.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 .…se vi sieti persi la letteraA leggete qui 

…se vi siete persi la letteraBleggete qui

...se vi siete persi la letteraCleggete qui 

…se vi siete persi la letteraDleggete qui 

…se vi siete persi la letteraEleggete qui 

…se vi siete persi la letteraFleggete qui 

…se vi siete persi la letteraGleggete qui 

…se vi siete persi la letteraHleggete qui 

…se vi siete persi la letteraileggete qui 

…se vi siete persi la letteraJleggete qui 

…se vi siete persi la letteraKleggete qui 

…se vi siete persi la letteraLleggete qui 

…se vi siete persi la letteraMleggete qui 

…se vi siete persi la letteraNleggete qui 

…se vi siete persi la letteraOleggete qui 

…se vi siete persi la letteraPleggete qui 

...se vi siete persi la letteraQleggete qui 

…se vi siete persi la letteraRleggete qui 

…se vi siete persi la letteraSleggete qui 

…se vi siete persi la letteraTleggete qui 

…se vi siete persi la letteraUleggete qui 

 

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *