4° Rapporto dei “Comuni rinnovabili”

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Il 27 febbraio 2009 è stato presentato a Roma, il quarto “Rapporto Comuni Rinnovabili” di Legambiente contenente la mappatura delle fonti di energia rinnovabili in Italia. Obiettivo dello studio è promuovere l’utilizzo di energie pulite partendo da esperienze positive che già esistono, a dimostrazione che un cambio di rotta verso una via sostenibile è possibile.

I “Comuni delle rinnovabili”, quelli che hanno installato almeno un impianto per produrre energia pulita nel proprio territorio, sono 5.991 in tutto, 2.801 in più rispetto all’anno scorso.

Il dossier elabora i dati ottenuti attravero un questionario rivolto ai comuni e incrociando le risposte con i diversi studi e rapporti di GSE (Gestione Servizi Elettrici), Enea, Fiper, Anev e Regioni, Enti locali e aziende.
L’aumento dei comuni aderenti è accompagnata da una cerscita su tutti i fronti delle energie rinnovabili: solare termico e fotovoltaico, mini idro-elettrico, geotermico ad alta e bassa entalpia, impianti da biomasse anche collegati a reti di teleriscaldamento.
Dallo studio è risultato che il Comune italiano più virtuoso è Lecce, che ha installato impianti solari termici, fotovoltaici ed eolici in grado di soddisfare il 100% del fabbisogno elettrico delle famiglie.
Secondo Zanchini-responsabile energia Legambiente-, il dossier evidenzia un’importante crescita della diffusione per tutte le fonti e i parametri considerati “mostrando come le energie pulite possano rappresentare le migliore soluzione non solo per uscire dalle fonti fossili e salvare il Pianeta dai cambiamenti climatici, ma anche per rispondere alla crisi economica e per guardare con un po’ di ottimismo al futuro”. Zanchini continua affermando che senza una radicale accelerazione degli interventi non sarà possibile raggiungere gli obiettivi fissati dal Protocollo di Kyoto. Se non si colgono pienamente le potenzialità esistenti si finirà a guardare con invidia ai 240mila lavoratori occupati in Germania nel settore delle fonti rinnovabili.

Per maggiori informazioni:
Leggi il Rapporto
www.ecquologia.it

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