350 miliardi di euro: facciamo i conti in tasca all’economia sommersa

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Secondo l’Istat, nel 2012 l’economia sommersa, illegale e informale, potrebbe aver toccato le stratosferica cifra di 350 miliardi di euro. All’Endo l’“Economia Non Direttamente Osservabile”, è dedicato lo studio di Alfonso Marino sul Prodotto Interno Losco, pubblicato nella collana Effetto Farfalla e disponibile sia a stampa sia in e-book.
Il libro è corredato da un utilissimo Glossario per capire i termini più in uso nel linguaggio economico (compresi i chiacchieratissimi ”derivati”) e da suggerimenti bibliografici.
L’economia sommersa costituisce una quota importante del PIL e in Italia tocca livelli più alti che negli altri paesi dell’Unione Europea (un primato poco inviabile che ci contendiamo con la Grecia).

La riflessione proposta da Alfonso Marino, scrive don Tonino Palmese nella prefazione, è di grande interesse perché l’economia “Endo” è l’economia di chi «illegalmente agisce nei territori, intrecciando sia fenomeni di evasione e corruzione, sia attività criminali. Un’economia sommersa e criminale, che avvinghia nella rete dell’illegalità un esercito di famiglie e ragazzi: assoldati nel mercato nero della precarietà, dell’assenza di diritti, della fedeltà al clan. Esposti alla morte per gioco o per sopravvivenza, abituati al carcere come condizione ordinaria della propria esistenza». Un fenomeno molto presente in Italia e in Europa, e che l’associazione Libera – di cui don Tonino Palmese è referente regionale in Campania –  ben conosce, denuncia e combatte da anni.

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