Un Po per Expo 2015

Con i suoi 652 chilometri, il Po è il fiume più lungo d’Italia: si estende su un bacino di oltre 70.000 km2, bagnando quattro regioni e attraversando tutta la Pianura Padana.
Nasce ai piedi del Monviso, sulle Alpi piemontesi e giunge fino all’Adriatico, dove si trova la foce.
Oltre ad essere un elemento naturalistico e paesaggistico di grande rilievo, costituisce un’importante risorsa in termini economici, turistici ed identitari: si tratta quindi di un elemento da tutelare non solo per ragioni ambientali, ma anche culturali ed economiche.
Si inserisce in questo contesto il progetto “Un Po per l’Expo 2015”, che mira a valorizzare i territori correlati al fiume e a creare una rete di stakeholder (imprese, albergatori, ristoratori, etc.) che possano collaborare sul territorio. L’obiettivo finale è rivitalizzare i territori lungo il Po e  renderli fruibili ed appetibili per un turismo di tipo sostenibile, caratterizzato da visitatori che sappiano apprezzare una giornata all’aria aperta, assaggiando prodotti tipici e visitando musei locali.
Il progetto sembra essere di particolare interesse per gli appassionati di cicloturismo fluviale, che hanno a loro diposizione nel territorio del Po più di 2.300 km di piste ciclabili in sede promiscua e 939 km di piste in sede propria, con servizi di accoglienza dedicati.
Il Po, quindi, come occasione di sviluppo sostenibile e di riavvicinamento alla natura e come modalità per apprezzare la risorsa “acqua” sotto un diverso e nuovo punto di vista.
Il nostro augurio è che questo progetto possa costituire un importante passo verso la valorizzazione del fiume Po come luogo di aggregazione, di benessere e di cultura, capace di attirare turisti italiani e stranieri, famiglie, anziani e giovani appassionati di sport.

Per approfondimenti sul progetto

http://www.unpoxexpo2015.org/home/?lang=it

http://www.visitporiver.it/

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Parto in acqua

L’acqua fa parte del nostro ambiente naturale durante i nove mesi in cui prendiamo forma nella pancia della mamma. Nascere in acqua, all’interno di apposite vasche, è un vantaggio per il nascituro e per la mamma.
In molte strutture, se non vi sono controindicazioni, è possibile effettuare il cosidetto parto in acqua.
Questo tipo di parto non è certo comune come quelli più tradizionali, ed è per questo motivo che la maggior parte delle donne è spesso spaventata da questa opzione. Alcune ricerche, però, mostrano come i bambini nati in acqua siano in salute esattamente come quelli nati in circostanze più “normali”. Per questo scopo ci sono vasche o piscine create ad hoc, più grandi e profonde rispetto a quelle da bagno. Questi tipi di vasche possono essere affittati e sono disponibili in molti ospedali. 
L’acqua ha effetti di riduzione della componente dolorosa, minore intervento ostetrico e minori tempi di travaglio.
L’acqua toglie la gravità e la donna riesce a recuperare energia e il respiro si fa calmo e profondo.
L’acqua libera le endorfine che rendono la percezione delle contrazioni più sopportabile e si crea una sensazione di benessere sul tutta la superficie del corpo che è a contatto con l’acqua. L’acqua deve essere di circa 37gradi, questa temperatura rilassa la muscolatura rendendo meno dolorose le contrazioni e la meno tensione muscolare accelera la dilatazione. Studi riportano che il parto in acqua dura dai 30 ai 40 minuti in meno rispetto agli altri. 
Parlatene con la Vostra Ostetrica di fiducia e valutate insieme se il parto in acqua rientra nelle vostre possibilità’, alcune controindicazioni al parto in acqua sono: la gestosi, il feto podalico, la necessità di effettuare l’anestesia epidurale, eventuali complicanze o patologie.

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La biodiversità delle isole: un tesoro in pericolo

Le isole del nostro pianeta sono un ecosistema unico che oltre a ospitare tantissime specie endemiche animali e vegetali rappresentano l’unica fonte di sostentamento per circa un decimo dell’intera popolazione mondiale.
Per questo motivo la giornata mondiale della biodiversità che si è celebrata nel 2014 era dedicata alle isole, con l’obiettivo di sensibilizzare la consapevolezza sulla necessità di proteggere gli spazi insulari di mari e oceani e la diversità biologica racchiusa in essi dai rischi connessi ai cambiamenti climatici e agli interventi dell’uomo sull’ambiente.
Questa giornata fu indicata dalle Nazioni Unite, per la prima volta, il 29 dicembre 1993, per ragioni logistiche, nel 2000 fu spostata al 22 Maggio di ogni anno. La nuova data non è casuale, infatti, il 22 maggio ricorda il giorno in cui nel 1992 fu adottata a Nairobi la Convenzione sulla diversità biologica, un trattato internazionale, ratificato da 192 Paesi, volto a tutelare ed usufruire di un’equa ripartizione delle risorse energetiche del Pianeta.
Le isole sebbene occupino il 5% della superficie terrestre sono un tesoro mondiale ricco di biodiversità e giocano un ruolo chiave per la conservazione. Proteggono una diversità biologica e culturale che è stata plasmata dall’isolamento e da condizioni ambientali particolari, come si legge in uno studio, pubblicato su PNAS (Proceedings of the National Academy of Science).
Le specie sono molto vulnerabili alla perdita di habitat; all’azione antropica e ai cambiamenti climatici che colpiscono maggiormente gli ecosistemi insulari. L’estinzione più grave dei vertebrati, infatti, si è verificata proprio sulle isole. Attualmente il 39% delle specie è in pericolo. Un altro studio pubblicato sulla rivista scientifica Science avverte sulla mancata protezione delle zone più ricche di diversità biologica, come i Caraibi e il Mediterraneo, dove l’impatto umano è notevole. Il 67% di tutte le specie endemiche del mondo, secondo i ricercatori, sono concentrate nel 17% della superficie terrestre, ma meno di un sesto di quest’area è protetto.
Expo Milano 2015 potrà essere un’occasione per diffondere consapevolezza sull’importanza della biodiversità. Il Tema Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita , sarà declinato con attenzione alle risorse nazionali, ai terreni, agli ecosistemi in chiave sostenibile e rispettosa dell’ambiente. Una delle cinque Aree Tematiche  dell’evento, il Parco della Biodiversità , sarà dedicata proprio alla rappresentazione delle specie e alla diffusione di diverse colture nel mondo attraverso una mostra della storia dell’agricoltura.
Uno dei nove Cluster , denominato Isole Mare e Cibo , è collegato al tema della Giornata del 2014: le isole del Pacifico, quelle dell’Oceano Indiano occidentale e quelle della regione dei Caraibi sono molto vulnerabili a tutti i fattori che possono ridurre le superfici produttive, dai cambiamenti climatici alle inondazioni, dall’erosione costiera agli eventi meteorologici estremi.
Per chi volesse proseguire questo viaggio alla scoperta delle isole, segnalo un catalogo metaforico e dettagliato di isole sperdute nei tempi e negli oceani , il sottotitolo dice: “Cinquanta isole dove non sono mai stata e mai andrò” .
L’autrice Judith Schalansky de “Altante delle isole remote”  (Bompiani, 144 pp., 21€)  descrive ed inventaria ogni isola come fosse un racconto, ne illustra l’immagine e la posizione, ne ripercorre le vicende più struggenti oppure la storia tutt’intera.
Per la maggior parte sono storie di esporatori di terre, di navigatori antichi e di viaggiatori moderni, di avventure disastrose e di amori mai spenti.
Ad affascinare più di tutte, in questo magico “Atlante”, che riesce a dare voce anche alle carte nautiche mute, sono le isole in cui si può arrivare solo naufragando. E sono quelle che più di tutte ricordano la vita.

 

Profilo autore: Stefano Moretto, Diver e skipper, lavora e vive in Francia, si occupa di sviluppo ed innovazione di prodotti in campo subacqueo. Coordinatore redazionale e responsabile del progetto “il Pianeta azzurro” e de “La Collana del Faro”. Esperto in Biologia marina, giornalista, si occupa di divulgazione scientifica e coordina progetti di educazione ambientale idrobiologica. Collabora alla realizzazione di progetti sportivi con integrazione sociale di diversamente abili. E’ stato coordinatore territoriale del Piemonte dell’associazione ambientalista Marevivo Divisione Subacquea. Fondatore ed organizzatore di associazioni sportivo-culturali, quali Associazione Bioma, Marine-life, Mondomarino, Aquax, Tritone e Agusta (www.agustaresort.com)

 

 

Fiume lento. Un viag­gio lungo il Po

Alessandro Sanna
“Fiume lento. Un viag­gio lungo il Po
Rizzoli Editore, 2013 
96 pp.
23 euro
Sito web. www.alessandrosanna.com

Al termine della cerimonia di premiazione del 33° Premio Andersen un’ampia giuria composta da un centinaio di addetti ai lavori italiani (studiosi, librai,  bibliotecari, giornalisti) ha votato il miglior libro in assoluto tra quelli premiati in questa edizione. Il vincitore del “Super Premio Andersen – Gualtiero Schiaffino” – intitolato alla memoria del fondatore del Premio e della rivista Andersen – è risultato quest’anno Fiume Lento (Rizzoli, 2013), straordinario albo di Alessandro Sanna, un viaggio vivido ed emozionante, tra sensazioni e colori, lungo le rive del Po.

Ecco le motivazioni della giuria:
Per averci regalato, fra evocazione e rappresentazione, fra storia e natura, un ritratto vivido ed emozionante del fiume e delle sue storie.
Per un’opera commossa e commovente, solenne e vitale di altissimo valore espressivo.
Per disegni di assoluta e struggente bellezza, vibranti e incantati.