I giovani spiegano la montagna ai giovani

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Il progetto di peer education I giovani spiegano la montagna ai giovani, pensato e promosso dall’Istituto per l’Ambiente e l’Educazione Scholé Futuro, e finanziato dalla Regione Piemonte, si è svolto sul territorio delle Valli Po, Bronda, Infernotto e della Comunità montana Alta Langa.

Si rivolge ai giovani tra i 15 e i 25 anni delle località alpine, cui è stato proposto di diventare dei “facilitatori” e dei “mediatori” del rapporto tra la montagna e la pianura, ovvero verso i giovani dei principali centri urbani della loro provincia o di altre province (studenti delle scuole secondarie di secondo grado e delle università piemontesi e giovani raggiungibili attraverso altre forme di aggregazione – associazioni, gruppi giovanili, società sportive, ecc.).

Opportunamente formati alla conoscenza del loro territorio e all’uso delle tecniche di comunicazione e di “peer education”, i giovani aderenti al progetto (ovviamente con l’aiuto e la supervisione di un’équipe tecnico-scientifica formata da Giranimando Onlus e Cooperativa Sociale Girotondo Onlus) durante la prima fase del progetto  (2007-2008) hanno elaborato proposte e stimolazioni destinate ad altri giovani, usando strumenti come Internet, il video, la musica, il gioco di ruolo, il teatro, l’arte, ecc.

I giovani protagonisti della montagna

La seconda fase è proseguita nel 2008-2009 quando il gruppo delle Valli Po, Bronda, Infernotto, che si era creato l’anno precedente, ha sentito l’esigenza di “crescere” e di proseguire il progetto addentrandosi sempre di più nella conoscenza approfondita del proprio territorio, analizzando non solo le caratteristiche naturali delle proprie valli, ma anche i servizi che il territorio offre alla cittadinanza e al turista. Dall’aspetto più legato alla natura e all’ambiente si è passati quindi a valutare i bisogni del cittadino, riflettendo sul significato di cittadinanza. L’obiettivo era capire quali servizi bisogna offrire alle persone, anziani, bambini, disabili, per dar loro la possibilità di rimanere a vivere in montagna e non essere costretti a trasferirsi in pianura per la mancanza di servizi importanti.

Per saperne di più visita la sezione territorio dedicata al progetto.

R.A.
9 gennaio 2010

 

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