State of the World 2009: Into a Warming World

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È stato pubblicato di recente State of the World 2009 la più autorevole guida sullo stato febbrile del nostro pianeta da consultare con scrupolo per imparare a sopravvivere in un mondo che si sta logorando a velocità inquietanti.

L’edizione di quest’anno è dedicata al caos climatico e alla sua cura. Il Worldwatch Institute è uno dei più prestigiosi istituti di ricerca americani, noto per le sue analisi estremamente realistiche delle tematiche globali. La sua missione è quella di promuovere intuizioni e idee che i decisori politici possano convertire in mattoni utili alla costruzione di una società ecologica più sostenibile in sinergia con i bisogni umani senza deturpare i fragili equilibri del pianeta in cui abitiamo. Attraverso il potente strumento del network, ha ormai partners in più di 12 nazioni.
Nonostante siano confermate le previsioni più pessimistiche sulla situazione ambientale del pianeta per l’aumento delle concentrazioni di anidride carbonica nell’atmosfera e il rischio dello spostamento della Corrente del Golfo, un percorso inverso, che parta non dalla catastrofe ma dal ripristino dell’equilibro climatico, può aiutare a trovare soluzioni positive. L’obiettivo è di superare le proiezioni a breve termine dell’effetto dei cambiamenti climatici che prevalgono oggi e di esplorarne più profondamente le implicazioni per l’umanità e per il pianeta. Per farlo, l’edizione 2009 si allontana sotto diversi aspetti dalla tradizione dei 25 anni del libro annuale del Worldwatch Institute e raccoglie i contributi di oltre 40 autori, molti di più che nelle precedenti edizionim aprendosi a punti di vista ricchi e diversi.
Argomento centrale del libro è trovare le strategie per adattarsi, resistere e affrontare quello che ci succederà indipendentemente da quanto riusciremo a ridurre le future emissioni di gas serra. Il primo capitolo dello State of the World 2009 presenta i problemi legati al clima; il secondo, la diminuzione delle emissioni necessarie per virare verso un approdo sicuro. Il terzo e quarto descrivono l’indispensabile transizione verso la forestazione per assorbire CO2, verso la produzione sostenibile di cibo e un’energia a bassa o nulla emissione di anidride carbonica. Il quinto capitolo espone l’importanza di costruire strategie di adattamento ai cambiamenti climatici. Il sesto propone i punti su cui si devono accordare i vari paesi per iniziare a stabilizzare il clima, mentre si prendono misure per resistere al riscaldamento del mondo.
Gli scienziati esortano a rinegoziare l’accordo mondiale a Copenaghen a Dicembre 2009 in occasione della Conferenza dell’Onu sul clima, scegliendo di affidare il proprio futuro non più al caso ma a scelte sagge e responsabili. Siamo ancora in tempo dunque per invertire il senso di marcia prima che l’impatto del riscaldamento acquisti dimensioni apocalittiche irreversibili.

Per maggiori informazioni:

http://www.worldwatch.org

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