Pronto, il mio cellulare è ricondizionato

ecoATM

Intervista a Giovanni Farina, Direttore Marketing di GreenIdea, primo concept di green economy dedicato alla raccolta e ricondizionamento di telefoni usati. (di Bianca La Placa)

Si chiama GreenIdea il primo concept di green economy dedicato alla raccolta e ricondizionamento di telefoni usati. L’obiettivo? Rigenerare e rimettere sul mercato i RAEE, i rifiuti di apparecchiature elettroniche, rinnovati da un brand dalla personalità fortemente green oriented. I telefoni rigenerati sono pari al nuovo, ma con un prezzo decisamente inferiore.

Giovanni Farina

Sarà per la crisi o sarà per una maggiore attenzione del consumatore al riciclo e al riutilizzo dei beni di consumo negli ultimi anni il mercato dei telefoni rigenerati cresce a vista d’occhio: telefoni e computer, lavastoviglie e aspirapolvere, fotocopiatrici e televisori, ogni prodotto vecchio ripassa in fabbrica, lì viene ringiovanito, poi torna sul mercato con tanto di garanzia e a prezzi scontatissimi. Mezzo milione di lavoratori americani sono impiegati in questo settore. Tutti i colossi dell’industria USA si sono lanciati in questa vocazione: General Motors, General Electric, Xerox, Kodak, Caterpillar. L’obiettivo è sviluppare ancora di più un’attività che offre benefici evidenti all’ambiente e alle tasche dei consumatori. E in italia? Greenidea S.r.l. nasce con l’obiettivo di diventare leader nazionale nel settore della vendita online e off-line di apparecchi Hi-Tech “refurbished” (ricondizionati).
Ne parliamo con Giovanni Farina, Direttore Marketing dell’azienda che, attraverso il proprio sito www.prezzoverde.com, offre ai propri clienti un catalogo di oltre 1000 prodotti.

Come è venuta l’idea di ricondizionare i telefonini e prima di che cosa vi occupavate?

“Prima di vendere telefonini… vendevamo telefonini! Ma mentre prima vendevamo cellulari nuovi ai canali tradizionali (distributori e negozi), progressivamente abbiamo cominciato ad aggiungere al nostro catalogo i telefoni ricondizionati (o, come si chiamano in inglese, “refurbished”) e abbiamo scoperto che avevano un grande appeal non solo per i negozianti, ma anche e soprattutto per i clienti finali. Se i negozianti infatti hanno margini  migliori su questi prodotti, i clienti non solo risparmiano rispetto al prodotto nuovo, ma contribuiscono anche a mantenere più “green” il nostro pianeta. L’idea di lanciare online il nostro sito www.prezzoverde.com specializzato nella vendita di cellulari ricondizionati è nata quando in uno dei nostri viaggi negli USA ci imbattemmo in un EcoATM (v. immagine), uno speciale bancomat indirizzato appunto all’acquisto dei cellulari usati, danneggiati o rotti e ci sembrò una fantastica forma di riciclo.

eco 1L’EcoATM è un chiosco automatico che accetta vecchi modelli di cellulari offrendo un prezzo cash.  Dopo che l’utente ha inserito il telefono nella macchina, l’EcoATM effettua una scansione del terminale per individuare il modello, ma anche eventuali danni o graffi che possano ridurne il valore come succederebbe se si trattasse di un’asta su eBay. L’EcoATM genera una prima offerta approssimativa e se l’utente conferma che vuole procedere, sul vassoio del Kiosko appare il corrispondente connettore che permette di accendere il telefono. In questo modo il kiosko può effettuare una valutazione anche della parte elettronica del cellulare e finalmente completare il processo offrendo il prezzo finale all’utente, che può scegliere se accettare o no l’offerta. Se la accetta può ritirare direttamente il denaro contante oppure decidere di lasciare una percentuale in beneficenza. In questo momento stiamo sviluppando la nuova piattaforma online per gestire l’acquisizione diretta via web dei cellulari usati che i nostri clienti vogliano proporci. Programmiamo di lanciarla prima di Natale”.

Chi sono i vostri clienti? E come reagiscono alla proposta di un telefono ricondizionato? 

“Il nostro pubblico è molto vasto. Va da chi dice: ‘Io ho bisogno solo di un cellulare che faccia chiamate e al massimo foto, ma non voglio imparare a usare uno smartphone: troppo complicato per me!’.  È il caso delle persone anziane che sanno usare un certo modello e non vogliono cambiarlo. Ma abbiamo anche categorie speciali, come i non-vedenti o gli ipovedenti, che hanno necessità di modelli con tastiera qwerty e con sistema operativo Symbian (che ormai Nokia ha abbandonato) per usare gli applicativi di lettura vocale che sono stati già sviluppati su questa piattaforma. Poi ci sono utenti che cercano ad esempio un Nokia 6310i per l’impianto “viva voce” della propria Mercedes o BMW. Questi sono solo alcuni esempi, è davvero difficile descrivere tutte le tipologie di clienti, in generale comunque si tratta di persone che scelgono in base a criteri di “tecnologia funzionale”. Quante volte abbiamo la sensazione di usare solo una piccolissima percentuale delle funzioni , per esempio, del nostro telefonino? A volte siamo obbligati ad imparare molte funzioni inutili per poter fare quelle cose che prima facevamo schiacciando solo un tasto… Perché allora non scegliere di tornare alle cose semplici? A quelle create per fare le cose che desideriamo?  A quelle che non si rompevamo con tanta facilità come molte delle cose di oggi?”

In generale, conta di più il risparmio o il fatto di poter riciclare/riutilizzare?

recycle1 - Copia“Il risparmio è certamente un criterio oggettivo per scegliere di comprare un cellulare ricondizionato, ma non è il solo. Ogni cellulare al suo interno, infatti, racchiude un vero e proprio tesoro fatto di metalli e terre rare che per loro natura si stanno facendo sempre più introvabili. La crescita vertiginosa sperimentata dalla industria dei telefoni cellulari negli ultimi decenni ha fatto crescere a dismisura la domanda di questi minerali indispensabili per la fabbricazione. E questo ha generato non solo un eccessivo e selvaggio sfruttamento di risorse naturali in Paesi del Terzo Mondo, ma anche conflitti armati. E quindi chi ha una consapevolezza “ecologica” comprende l’importanza di riciclare i telefoni che non si usano più. Sono ancora pochi al momenti i telefoni che si riciclano, ma per fortuna ci sono anche delle storie belle da raccontare, coma quella della campagna russa di raccolta e riciclo di cellulari, con una grafica talmente efficace che rende inutili anche le parole (vedi immagine)”.

Come raccogliete i telefonini usati (e dove)?  

“È interessante analizzare la filiera che va dalla raccolta al ricondizionamento fino alla re-immissione sul mercato di questi telefoni. Tutti abbiamo nel comodino diversi telefonini che non usiamo più. Molte persone, comprendendo che questi apparecchi non possono finire nella spazzatura decidono di consegnarli a organizzazioni benefiche o no-profit che periodicamente effettuano delle raccolte. I telefonini vengono cosi canalizzati a società – in Europa soprattutto inglesi e tedesche – che provvedono a fare una cernita e a classificarli secondo il loro grado di possibile recupero. Inizia cosi il processo vero e proprio di ricondizionamento. Molto spesso da 2 o 3 cellulari si ricavano i componenti per rifarne uno, ma cosi si recuperano e si riportano a nuovo un gran numero di telefonini. Tutti i telefoni vengono testati al 100% e riportati a nuovo anche esteticamente. Il risultato è un prodotto che ha caratteristiche pari al nuovo, ma che offre al consumatore un prezzo decisamente più conveniente. E in più sui nostri cellulari ricondizionati offriamo una garanzia di 24 mesi”.

 

 

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