Passa il tempo, ma non tutti cambiano

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Qualche giorno fa, intervistato dal TG3, un idiota – uno di quelli la cui madre è sempre incinta – si è vantato di essere padano e non napoletano e ha manifestato il proposito di non mangiare mai più pizze napoletane. Fatti suoi. Nessun particolare problema per me napoletano. «È il segno dei tempi» potrebbe dire semplicisticamente qualcuno. Invece non è così. Questo episodio induce a riflettere sul fatto che questi tempi e il segno che lasciano sono sempre gli stessi. Ricordo che parecchi decenni fa (seconda metà degli anni Cinquanta) ero a Torino e un mattino, uscendo dall’albergo, vicino a un pullman turistico, c’era un gran vociare da parte di gitanti. L’ordine fu ristabilito quando l’organizzatore del gruppo urlò: «fate silenzio. Non siamo mica a Napoli»
Passa il tempo, gli idioti non cambiano. Ma quelli di Torino erano i tempi durante i quali negli annunci immobiliari si leggeva “non si affitta a meridionali”. Oggi almeno il mercato immobiliare non chiede passaporti.

Ugo Leone

18 aprile 2012

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