Palombiro, pagine dal fondo

PALOMBiRO

Leonardo D’Imporzano
“Palombiro, pagine dal fondo”
Magenes Editore, 2014,
154 pp.
18 euro

 

Nell’immaginario collettivo il termine “palombaro” rievoca nella mente fotografie sbiadite di personaggi d’altri tempi, uomini che indossavano pesanti scafandri e che si muovevano a stento sui fondali marini, tra il pionierismo e il piacere della scoperta e dell’avventura, il cui ritorno in superficie era dato più dalla clemenza delle profondità marine che dalle abilità personali e dalle conquiste tecnologiche.

Quarantaquattro settimane di corso, sveglia prima dell’alba, condizionamento fisico, immersioni impegnative, di giorno e di notte, studio intenso, sudore, fatica e costanza. Tanto ci vuole per provare a diventare un palombaro della Marina Militare. Sulle motivazioni per cui uno voglia fare il palombaro, ci ha provato il giornalista Leonardo D’Imporzano a spiegarlo, attraverso le pagine di “PALOMBiRO. Pagine dal fondo” edito da Magenes.

In un luogo difficilmente accessibile quale Comsubin, l’autore ha avuto l’opportunità di essere un privilegiato osservatore, non solo della realtà di Comsubin stessa, ma attraverso le pagine del libro ha cercato di accedere all’anima dei palombari e alle motivazioni che fanno da leva ad un lavoro che appare infinito. Un libro orientato verso una parte più “emozionale”, entrando nel vivo del lato umano, esplorandone i risvolti, in un contesto e in situazioni di assoluta straordinarietà: tra speranze, illusioni e desideri degli allievi; ricordi, aneddoti e aspettative degli istruttori, nonché dei palombari in servizio, le storie individuali loro e di quelli in congedo, in un percorso della memoria personale per offrire uno spaccato diverso e singolare sulla memoria storica. All’insegna d’una scrupolosa autenticità.

 

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