La cultura è l’asso nella manica

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La commissione italiana per l’UNESCO ha organizzato con la CRUI e il Politecnico di Torino due iniziative per valorizzare il contributo del mondo accademico al Vertice dei Capi di Stato: il G8 University Summit aTorino, cui hanno partecipato i rettori delle università dei paesi G8, e il G8 University Students’ Summit a Palermo, aperto agli studenti dei paesi emergenti e dell’area Mediterranea.

Entrambi gli appuntamenti hanno avuto come obiettivo quello di rendere l’università una sorta di laboratorio per soluzioni sostenibili orientate ad un futuro educativo di qualità. La prima data (17-19 maggio) ha visto protagonisti giovani studenti impegnati nel dialogo sullo sviluppo sostenibile e nel confronto sulla cultura della legalità per la promozione della pace e per la formazione di cittadini responsabili. A Torino si sono riuniti, invece, dall’8 al 9 maggio, presidenti e rettori universitari, coinvolti in sessioni di lavoro dedicate ai temi dell’economia, dell’etica, dell’ecologia e dell’energia. I vari gruppi hanno offerto un contributo di idee e proposte convogliate poi nella sessione plenaria dei delegati: l’atto conclusivo è stata la sottoscrizione il 19 maggio delle Dichiarazione Finale, consegnata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri in vista del G8 di luglio.

La scelta di reiterare il Summit delle Università, come ha dichiarato Enrico Declava, presidente della CRUI, ha risposto all’esigenza di rivendicare il ruolo autonomo e imprescindibile del sistema universitario nella costruzione di un mondo sempre più integrato e nel rafforzamento della capacità di operare attivamente e in sinergia. Le università, grazie alla loro  vocazione educativa, possono e devono svolgere una funzione strategica per affrontare le nuove sfide per l’innovazione, a livello locale e globale.

La creazione di una società sostenibile e pacifica, che transita per i percorsi universitari e si apre al mondo di domani, deve però essere aperta a tutti  e consentire agli individui la possibilità di accedere a migliori standard di vita e a un ventaglio più ampio di scelte e opportunità. Qui gioca un ruolo di primo piano la cultura della pace e della legalità, perchè senza pace non ci può essere nè sviluppo nè integrazione positiva nella società multiculturale. In quest’ottica, le università sono chiamate a guidare il progresso delle comunità e a investire con maggior vigore nel capitale umano dei giovani, gli attori principali del cambiamento in atto.

Per informazioni:

Torino Declaration

 

13 luglio 2009

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