La via delle spezie via di cultura

via delle spezie 3

Ancora pochi giorni per vedere la interessante mostra al MAO di Torino, che accompagna i cinque sensi. Le spezie da centinaia di anni fanno cultura attraverso i piatti che si gustano in Occidente e in Oriente

Tiziana C. Carena

 

Puoi assaporare il profumo dello zenzero, della cannella, della noce moscata, della curcuma, della vaniglia, del pepe, del peperoncino; puoi vederle, attraverso fotografie particolarmente suggestive, in tutti i loro colori, le loro nuances, i fiori, i tessuti persiano del XIX secolo, il makramè di tappeti che si riappropriano di questi colori speziati dal beige all’arancio, al rosso, i colori della terra e del sole. È un’immersione nel mondo naturale con tutti i cinque sensi.
Spezie non soltanto per uso alimentare, ma anche per il maquillage, come maschere di bellezza (la maschera allo zenzero).
Delle spezie parlano molti scrittori antichi, Plinio il Vecchio, Apicio (autore di un noto manuale di cucina).
 
Dalla storia antica ai mercatini di oggi
 
via delle spezie 1Possiamo vedere i mercatini con tutte le loro forme colorate, nelle ceste o nei sacchi di iuta. A Menton, nel centro storico, la domenica mattina potremmo vedere tutte queste spezie che sfilano come una passerella dei colori della natura; il più famoso è lo zafferano, l’oro tra le spezie, l’oro indiano per eccellenza; possiamo vedere una ragazza che ne raccoglie i meravigliosi fiori viola; i peperoncini rossi stesi a essiccare nel deserto, in Cina; o, ancora, i lucenti gusci di noce moscata ricoperti di macis rosso delle Indie occidentali; i famosi bastoncini neri di vaniglia del Madagascar. A proposito della vaniglia, una spezia ottenuta dal frutto della vaniglia, un’orchidea originaria del Messico: è un fiore che si schiude soltanto una volta l’anno. La vaniglia richiede una lunghissima preparazione. La vaniglia rappresenta l’esempio di spezia a diffusione globale, utilizzata in ambito alimentare e in ambito cosmetico (pensiamo alle varie fragranze per la profumazione). 
Il peperoncino e l’aglio, sono ormai di uso comune tanto nella cucina orientale, quanto nella cucina occidentale (per quest’ultima pensiamo agli spaghetti aglio, olio e peperoncino). Forse non tutti sanno che nell’antichità si diceva che era facile accorgersi dell’arrivo delle legioni romane: il vento portava il loro odore di aglio.
Un cibo speziato è un cibo profumato. Un cibo profumato e anche un piacere per gli occhi: pensiamo al riso al curry.
Le spezie debbono il loro nome al latino medievale species  che significava “droga” nel senso di additivo aromatico. Chi non ricorda, specie in Piemonte le antiche drogherie che, fortunatamente, mantengono la loro tradizione proprio in Piemonte e in Francia (le cui ricette gastronomiche sono simili; pensiamo al vin brulé addizionato di cannella e noce moscata, rimedio antichissimo per le costipazioni).
Insomma un buon percorso di antropologia culturale disponibile per tutti noi in conseguenza dei viaggi di esplorazione, degli scambi commerciali, non meno, (purtroppo) che delle conquiste militari.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *