I pannolini non più usa e getta. Succede in Italia.

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Il 2012 inizia sotto i migliori eco-auspici. L’incubo di tante mamme e donne, alle prese con il dilemma che divide la coscienza da un lato e la comodità dall’altro, potrebbe sparire nel nulla. E questo grazie al primo sistema italiano per il riciclo dei pannolini promosso da Pampers, dal Centro Riciclo Vedelago, che accoglierà l’impianto creato ad hoc e che provvederà materialmente al riciclo, e dal Comune di Ponte nelle Alpi, primo comune italiano a effettuare questo particolare tipo di raccolta differenziata. Un progetto pilota che vedrà la luce non prima del prossimo settembre e che ha l’ambizioso compito di trasformare i pannolini usati in arredi urbani e oggetti in plastica, eliminandoli così dalle discariche. L’iter nasce all’interno di Fater, l’azienda che produce e commercializza i pannolini Pampers in Italia e che dovrà rivedere l’intera filiera di produzione.

Una vera rivoluzione copernicana per la raccolta differenziata. Per dare una idea della mole dell’operazione basti pensare che oggi in Italia i prodotti assorbenti per la persona usati sono smaltiti in discarica (77% del volume di prodotto usato) o tramite incenerimento (23%). E che ogni anno vengono prodotti circa 900.000 tonnellate di rifiuti urbani derivati dai prodotti assorbenti (fonte ISPRA 2009). Secondo Ambiente Italia, istituto indipendente di analisi e ricerca ambientale, il riciclo di questi prodotti sarà carbon negative. Questo vuol dire che si evitano emissioni di CO2 in misura superiore a quelle generate dalla fase di raccolta, segnando quindi un bilancio negativo (cioè di CO2 risparmiata) di -17,7 kg di CO2 eq per tonnellata di pannolini. A ciò si aggiunga che il riciclo minimizza le emissioni pericolose derivanti da processi di combustione o degradazione anaerobica tipiche di discariche e inceneritori.

Si prevede che il nuovo sistema per il riciclo potrà coinvolgerà circa 400.000 abitanti, principalmente dell’area fra le province di Treviso e Belluno, ed eliminerà 1.874 tonnellate di CO2 ogni anno riducendo, nel medesimo arco di tempo, almeno 4.600 tonnellate i rifiuti in discarica. Un progetto ambizioso che speriamo possa essere esteso a tutto il territorio nazionale.


I pannolini usa e getta diventano carbon negative

CO2 risparmiata nell’area in cui opera il sistema: 1.874 t/anno pari alla CO2 catturata ogni anno da oltre 62.000 alberi.

Metri cubi di discarica risparmiati per il progetto specifico: 6.500 m3/anno

Qualità dell’aria: -17 kg/anno di particolato, -270 kg/anno di ossidi di azoto, -230 kg/anno di monossido di carbonio (rispetto alla soluzione inceneritore)

Riduzione di energia primaria: 11.609 MJ/anno equivale al consumo elettrico medio di più di 500 famiglie.

Nuova materia prima seconda: da una tonnellata di pannolini usati riciclati si ottengono quasi 150 kg di plastica da usare in nuove produzioni (arredi urbani, oggetti ecc.) e più di 350 kg di materia organico-cellulosica da usare per la produzione di cartoni per imballaggi industriali o come fertilizzante.


Laura Travierso

03 gennaio 2012

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