Guerre e bambini

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Si stima che, solo nello scorso decennio, i conflitti armati abbiano mietuto le vite di oltre due milioni di bambini e menomato fisicamente altri sei milioni. I conflitti privano i bambini dei genitori, delle persone che li assistono, dei servizi sociali di base, dell’assistenza sanitaria e dell’istruzione.
Sono circa venti milioni i bambini sfollati o rifugiati, nonché un milione gli orfani, senza contare quelli tenuti in ostaggio, rapiti o fatti oggetto di tratta. I sistemi di registrazione delle nascite e i sistemi della giustizia minorile sono allo sfascio. Si stima che in ogni momento, siano almeno 300 000 i bambini soldato che partecipano ai conflitti.

La Convenzione sui diritti del fanciullo, ratificata da quasi tutti i paesi del mondo, in realtà non è affatto universalmente applicata. Specie in situazioni di conflitto armato, i bambini soffrono in modo sproporzionato e in una varietà di modi, con effetti che si protraggono nel tempo. L’impatto dei conflitti armati sulle generazioni future può favorire il perdurare o il riemergere dei conflitti.

La promozione e la tutela dei diritti dei bambini costituiscono una priorità della politica dell’Unione europea in materia di diritti umani. L’Unione europea (UE) considera di capitale importanza affrontare la questione dei bambini e i conflitti armati non soltanto perché i bambini soffrono nel presente e plasmeranno il futuro, ma anche perché hanno diritti inerenti alla natura umana e inalienabili, così come stabilito dalla Convenzione sui diritti del fanciullo, dai suoi protocolli facoltativi e da altri strumenti internazionali e regionali in materia di diritti umani. L’UE mira a sensibilizzare maggiormente al problema dando maggior rilievo alle sue azioni in questo campo, sia all’interno dell’UE che nelle relazioni con i terzi.

Clicca qui per leggere il comunicato stampa in versione inglese e francese sul Rapporto al Consiglio dei Diritti Umani del Rappresentante Speciale del Segretario Generale per i Bambini e i Conflitti Armati.

 

Per maggiori informazioni:

www.un.org/children/conflict

 

 

 

18 Settembre 2009

 

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