Sono nati i primi moduli solari “sommergibili” che mirano a raggiungere a breve il mercato mondiale, mixando design ed efficienza. Questa tecnologia costituisce un nuovo approccio per catturare l’energia del sole e per la produrre energia elettrica ad un costo comparabile a quello dei generatori a combustibili fossili.
Con questo obiettivo nasce Liquid Solar Array (LSA), letteralmente Modulo Solare Liquido, della Sunenergy, un sistema di concentratori solari galleggianti realizzato prevalentemente con materiale plastico.
Si tratta di concentratori a inseguimento solare, la cui mobilità permette al dispositivo un ampio angolo di rotazione sfruttabile in caso di forti venti o tempeste per sommergere completamente la struttura ed evitarle possibili danni. L’acqua svolge diverse funzioni oltre a quella protettiva: alla lente, infatti, rivestita di una speciale superficie autopulente, basterebbe un’immersione nel liquido per eliminare eventuale sporcizia o polvere, liquido che svolge un importante ruolo anche nel raffreddamento delle celle.
La semplicità del design e del funzionamento potrebbe ridurre i costi complessivi fino ad un sesto, soprattutto se al silicio monocristallino venissero preferite celle multigiunzione. Il modulo di base di questo sistema dovrebbe generare approssimativamente 120 W e la Sunenegy si dice pronta ad immettere sul mercato la sua tecnologia da qui a tre anni al massimo.