A contrastare queste tendenze, in tutto il mondo, attivisti per il diritto al cibo a livello locale si sono riappropriati di alcuni pezzi del sistema agroalimentare (coltivazione di orti, agricoltura biologica, iniziative di supporto comunitario dell’agricoltura – Community supported agriculture – mercati contadini, attività di trasformazione e distribuzione di piccole dimensioni e locali e gruppi di acqisto solidali).
Sono sorti movimenti in tutto il mondo per rivendicare la sovranità alimentare e l’accesso alla terra, per porre fine a accordi distruttivi di libero commercio e per appoggiare le aziende familiari, le donne rurali, i contadini e i braccianti
Si intravede la concreta possibilità di un cambiamento radicale dell’attuale sistema agroalimentare. Il movimento globale per il cibo ha origine e si espande grazie al forte impegno per la giustizia, la democrazia e la sovranità alimentare delle migliaia di sindacati dei produttori, delle associazioni dei consumatori, della società civile, delle organizzazioni religiose e di comunità locali e attraversa le tipiche divisioni fra rurale-urbano, nord e sud dei sistemi agroalimentari.
È un vero grandioso movimento dei movimenti diffuso, molto diversificato, creativo e politicamente non etichettato. Il libro Food Movements Unite il cui contenuto ci verrà illustrato dal suo coordinatore Eric Holt-Gimenez, è una collezioni di saggi scritti da un folto numero di leaders di movimenti per il diritto al cibo di tutto il mondo a cui è stata posta la domanda politica sul «Che cosa si deve fare».