Buy green: scelte economiche più sostenibili

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Il “comprare verde” è una pratica innovativa che se applicata a Pubbliche amministrazioni ed aziende private si traduce nell’acquisto di servizi e beni sostenibili, scelti con attenzione all’impatto ambientale dell’intero ciclo di vita, dalla produzione allo smaltimento, con un valore aggiunto dal punto di vista socio-ambientale.
E secondo l’Unione Europea gli acquisti pubblici sostenibili sono fondamentali per una rapida ripresa economica ed uno sviluppo sempre maggiore della green economy, motivo per cui è stato fissato per i Paesi membri l’obbiettivo del raggiungimento di un GPP (Green Public Procurement ) pari al 50% della spesa pubblica totale entro il 2020, adottando criteri ambientali comuni nelle procedure d’acquisto di beni e servizi considerati prioritari.
Di questo e altro si è discusso lo scorso 6 e 7 ottobre alla Fiera di Cremona, durante la quinta edizione del Forum Internazionale degli Acquisti Verdi “COMPRAVERDE-BUYGREEN.
Sono stati raccontati vari progetti ed esperienze, come quella della Provincia Torino e Arpa Piemonte che dal 2003 hanno avviato il progetto APE (Acquisti pubblici ecologici) per diffondere il GPP, vantando per il 2010 un risultato di spesa verde di 77 milioni di euro, con un aumento del 18% rispetto al solo anno precedente. Al primo posto c’è la fornitura di energia elettrica da fonti rinnovabili (oltre 46 milioni di euro), seguita da alimenti e servizi di ristorazione con 20 milioni. Un progetto che si distingue per l’attento monitoraggio e la valutazione dei risultati in termini di risparmio, con un costo iniziale che porta in seguito ad un beneficio economico oltre che ambientale, sull’intero ciclo di vita.
E poi ancora, la Provincia di Cremona, capofila del Tavolo per gli acquisti verdi, prima e unica Provincia lombarda ad aver sottoscritto l’accordo volontario promosso da Regione, Unioncamere Lombardia, insieme a Arpa Lombardia e Lombardia informatica-Centrale regionale acquisti. Ed ancora altre esperienze di scelte green, come quelle della Provincia di Roma, che ha scelto di acquistare cancelleria, arredi, apparecchiature informatiche, autovetture, impianti elettrici, prodotti per la pulizia e divise rigorosamente green.
Oltre ai colossi della PA ci sono poi i molti piccoli Comuni, come Capannori, in provincia di Lucca, primo in Italia ad aver aderito alla strategia “rifiuti zero” raggiungendo grazie al “porta a porta” ben l’82% di raccolta differenziata.
E poi c’è il Comune di San Lazzaro di Savena (Bologna) che per le mense scolastiche, dai nidi alle medie a gestione diretta, utilizza prodotti biologici per oltre il 70% delle materie prime.
A sostegno delle politiche e degli interventi a favore dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile contribuiscono alcuni strumenti di finanziamento europei, come il programma LIFE+ che si caratterizza per un serio monitoraggio. In Italia sono 164 i progetti ad oggi finanziati dal programma, per un totale di 309 milioni di euro, di cui 107 sono di cofinanziamento comunitario.
L’Italia è tra tutti il Paese con il più elevato numero di progetti presentati e maggiormente finanziati. Tra questi anche GPPnet, che mira a informare e diffondere gli acquisti pubblici sostenibili e da cui è nato il Gruppo di lavoro nazionale Acquisti verdi.
L’ICLEI-International Council for Local Environmental Initiatives (l’organizzazione internazionale di enti locali e provinciali impegnati nello sviluppo sostenibile) evidenzia come nel settore della ristorazione sostenibile l’Italia ha il primato in Europa, con un milione di pasti biologici serviti ogni giorno nelle mense scolastiche.
La ristorazione collettiva vuole cambiare rotta, ma ci sono alcuni problemi che devono essere superati: nuove procedure, costi ulteriori e a volte difficile reperibilità dei prodotti.
Secondo Lucio Cavazzoni, presidente di Alce Nero&Mielizia, uno dei marchi di punta del biologico italiano, il problema è come difendersi da chi offre prodotti biologici solo sulla carta. In tanti considerano il biologico solo un’occasione di guadagno e per riconoscere il vero biologico nasce l’esigenza di maggiori controlli, non essendo sufficienti quelli degli organismi di certificazione. Attenzione poi a quei prodotti che costeranno troppo poco o che hanno una filiera molto lunga.
E nella giornata conclusiva del Forum sono stati premiati i vincitori di diverse categorie.
Il Premio per il miglior bando e le migliori politiche degli acquisti verdi, per valorizzare l’impegno della Pubblica amministrazione virtuosa, è andato ex-aequo l’Agenzia delle Entrate e Anas spa.
Per il Premio MensaVerde, i vincitori ex aequo sono stati il Comune di Castagneto Carducci (Livorno) ed Eni Servizi, a cui è andato un riconoscimento per virtuosismo e sostenibilità, con una particolare attenzione alla qualità del cibo (biologico, a km zero, stagionale, equosolidale,…) e alla riduzione degli impatti ambientali e sociali, nonché al contenimento degli sprechi legati alla gestione del servizio.
Ed il Premio Vendor Rating Sostenibile è stato aggiudicato dall’azienda colombiana Ecopetrol, che ha avviato un processo efficace e complesso di ricerca e selezione dei fornitori impegnandosi ad acquistare il più possibile beni e servizi a basso impatto ambientale.
Per info: COMPRAVERDE
18/10/2011

 

 

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