Ancoramare

ancoramare

Ferdinando Acerbi
Ancoramare
Magenes Editore, 2009, pp. 160, 14 euro

Un gioco di parole “Ancoramare” che diventa il titolo del libro di Ferdinando Acerbi. Una parola che racchiude l’essenza del messaggio raccontato in questa storia, di cui l’autore è protagonista, e la filosofia di vita che ruota attorno al grande amore per il mare.

Un incidente subacqueo diventa l’occasione per raccontare come il mare possa, nell’arco della vita, diventare da amico a nemico, ma sempre complice di una filosofia basata sulla ricerca dell’equilibrio con l’elemento natura quale mezzo per raggiungere i propri obiettivi e vincere le avversità che a volte sbarrano il nostro cammino. Acerbi ripercorre gli anni che precedono e seguono l’incidente, durante un’immersione subacquea, che lo ha paralizzato dalla vita in giù, regalandoci una testimonianza autentica di cosa significhi lottare per tenersi di nuovo sulle proprie gambe e per tornare a vivere la passione per il mare.«Il sole ancora sul nascere, tra le mani una tazza con l’aroma del caffè caldo sulla terrazza di casa… svegliarmi così presto al mattino, una piacevole abitudine che mi permetteva di assaporare il caldo tropicale e di godere della solitudine, davanti agli occhi una fetta di mare che si apre perdendosi allo sguardo sul golfo davanti casa, nella mente prende corpo e forma il programma di una nuova giornata di lavoro… salgo a bordo, controllo attrezzatura e bombole… Finalmente leggero, libero e padrone del mio corpo, in grado di ascoltare e godere dell’unione assimilabile al piacere sensuale del mio io con l’elemento mare. Individuare la corrente e captarne il movimento prima che cambi, cercare il banco di pesce più ricco per tornare poi in parete a osservare coralli, alcionarie, rocce e anemoni, imitare il volo di una tartaruga…». Interessante il racconto che alterna il prima e il dopo incidente. Un messaggio finale positivo di un uomo che ritrova la forza per continuare a vivere proprio grazie al mare.

 

 
 

Stefano Moretto

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