Abbecedario amazzonico‏: lettera R

R

Con i mondiali finiti per nazionale italiana ma che continuano a dare spettacolo, sale la curiosità verso questa regione lontana e affascinante che è l’Amazzonia. Le squadre si trovano a giocare alle alte temperature tropicali, ma forse non tutti conoscono davvero il Paese che le sta ospitando, un paese caratterizzato da una cultura creola, con usi e tradizioni, leggende e credenze molto diverse dalle nostre.

Noi continuiamo a prepararci così, con qualche pillola giornaliera sull’Amazzonia: un racconto per ogni lettera dell’alfabeto!

Rede

Immagine ricorrente di un Brasile sonnecchioso e cullato dalle onde è un’amaca, con le sue estremità legate a due tronchi simmetrici di palma ed il suo lento dondolio che sembra seguire il ritmo mai uguale dell’acqua che si infrange sulla costa.

 

Ad aumentare il fascino che già quest’oggetto possiede a riposo, si è scoperto che dormire in amaca fa bene al fisico.

L’Università di Ginevra, nelle persone di Schwartz, Bayer e Constantinescu, in uno studio pubblicato su Current Biology, ha chiesto ad alcuni volontari di fare un riposino su un letto e ad altri su un’amaca. Confrontando i risultati dei due esperimenti e monitorando l’attività cerebrale dei candidati per una durata di 45 minuti, è risultato che l’amaca ha causato una transizione più rapida verso il sonno e che il dondolìo ha prolungato la durata della fase N2 (che segue quella dell’addormentamento ed è caratteristica di un riposo stabile, più profondo). L’amaca ha mostrato di avere un effetto duraturo sull’attività cerebrale, facendo aumentare le oscillazioni lente ed i “fusi del sonno”, una serie di onde con particolare frequenza tipiche della fase N2: tutti fattori che testimoniano un’attività neurale più sincronizzata, tipica del sonno profondo.  

Pare che questo movimento cullatorio stimoli l’amigdala (parte del cervello che gestisce le emozioni) e faccia scattare un buon sonno.

I saggi brasiliani, a conoscenza da generazioni di questi benefici effetti, hanno l’abitudine di dormire in amaca in svariate situazioni: quando l’afa attanaglia le loro camere da letto, nei momenti di riposo dopo i pasti, quando leggono o scrivono. Ma la situazione che più di tutte può sorprendere un osservatore esterno è l’uso che dell’amaca fanno i brasiliani e, in particolare gli abitanti del Nord, quando sono in viaggio.

Il mezzo di trasporto maggiormente utilizzato in Amazzonia e in tutte le aree poste a confluenza di grandi bacini idrografici, è la barca, usata per brevi o lunghe distanze. Le maggiori tratte sono coperte da grandi traghetti  che possono ospitare fino a 200 persone e percorrere fino a 3000 km di distanza.

Il viaggio in barca si configura come un’esperienza serena, di conoscenza con le altre persone, dirette a trovare le loro famiglie lontane o a intraprendere nuovi comercios (business), ma anche di scambio di cibo e racconti. E di una lunga attesa (i viaggi lungo il Rio delle Amazzoni possono durare anche una settimana).

E il passeggero esperto mai deve dimenticare di portare con se tre elementi fondamentali: cibo sufficiente a sfamare una famiglia di quattro persone per una settimana (sempre in base al principio dello scambio), una torcia (quando cala la luce solare spesso gli impianti elettrici malfunzionanti non sopperiscono con un’illuminazione sufficiente a deambulare sulla barca) e un’amaca. Su questi giganti traghetti ciò che infatti manca totalmente sono i sedili per sedersi. Al loro posto ci sono dei ganci di ferro dove ogni passeggero può sistemare la propria amaca e attendere così il termine del viaggio.

Giunti a destinazione poi, basta ripiegare il semplice pezzo di stoffa e riporlo nella propria borsetta. E godersi una giornata di sole, pieni di energia e tonificati dal buon sonno.

 

Lorenza Sganzetta

 Rede

Viaggio in barca Manaus-Itaituba, 7 luglio 2013. Foto di Lorenza Sganzetta

 

 

 

 

 

 

 

 

Rede 2

 

 

 

Amache in prospettiva (viaggio Santarem-Manaus, 25 settembre 2013).

Foto di Lorenza Sganzetta

 

 

 

 

 

 

 

 

…se vi sieti persi la letteraA leggete qui 

…se vi siete persi la letteraBleggete qui

...se vi siete persi la letteraCleggete qui 

…se vi siete persi la letteraDleggete qui 

…se vi siete persi la letteraEleggete qui 

…se vi siete persi la letteraFleggete qui 

…se vi siete persi la letteraGleggete qui 

…se vi siete persi la letteraHleggete qui 

…se vi siete persi la letteraileggete qui 

…se vi siete persi la letteraJleggete qui 

…se vi siete persi la letteraKleggete qui 

…se vi siete persi la letteraLleggete qui 

…se vi siete persi la letteraMleggete qui 

…se vi siete persi la letteraNleggete qui 

…se vi siete persi la letteraOleggete qui 

…se vi siete persi la letteraPleggete qui 

...se vi siete persi la letteraQleggete qui 

 

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *