Formarsi e aggiornarsi in educazione all’ambiente e alla sostenibilità

Il Primo workshop nazionale per chi studia o lavora nel campo dell’educazione ambientale o in ambiti professionali connessi si terrà a Porano (Terni) dal 25 al 27 agosto 2016.
Lo promuove la Rete WEEC Italia
 
ATTENZIONE! Proroga dei termini per l’iscrizione al 15 luglio.
 
Si terrà dal 25 al 27 agosto 2016 il primo workshop di aggiornamento e formazione in educazione all’ambiente e alla sostenibilità. Lo organizza la rete WEEC Italia. I congressi mondiali dell’educazione ambientale (WEEC, World environmental education congress) sono come è noto la più importante e continuativa sede internazionale di incontro e dibattito del settore. La rete italiana è nata nel 2013 dopo il grande successo del Settimo WEEC tenutosi a Marrakech.
Il workshop si svolge presso la sede CNR di Villa Paolina, a Porano (Terni), dove si trova la sede centrale dell’IBAF (Istituto di Biologia Agroambientale e Forestale, http://www.ibaf.cnr.it).
Il luogo dista pochi chilometri da Orvieto che è facilmente raggiungibile in treno e auto (A1).
La tre giorni di Porano si rivolge a chi vuole aggiornarsi, acquisire nuove conoscenze e consolidare le proprie competenze nel campo della formazione e dell’educazione ambientale.
 
 
Per informazioni e iscrizioni:
 
Segreteria e amministrazione:
Rete WEEC Italia – Istituto per l’ambiente e l’educazione Scholé Futuro Onlus
Corso Moncalieri, 18 – 10131 Torino – Tel. (+39) 011 4366522

Buone notizie per le aree marine protette nei mari dell’Europa

Finalmente una bella notizia, che fa ben sperare per la salute degli nostri ecosistemi marini. Secondo un recente report a cura della Direzione Generale Ambiente della Commissione Europea, negli ultimi anni sono stati compiuti progressi significativi per quanto riguarda l’istituzione di aree marine protette nei mari dell’Europa, con conseguenti benefici di natura ambientale ed economica.
Se infatti, l’obiettivo primario di un’area marina protetta è la conservazione dell’ambiente naturale e delle specie presenti, è altrettanto vero che esse, se ben gestite, producono ricadute economiche positive in termini di ricostruzione delle riserve ittiche locali con conseguenze per la pesca. E quando la salute dell’ambiente marino migliora, migliorano anche i servizi ecosistemi correlati, come l’assimilazione dei rifiuti, la protezione costiera e il contenimento delle inondazioni.
Inoltre, acqua pulita, habitat salubri e un’abbondante biodiversità marina sono essenziali per lo sviluppo di un turismo di tipo sostenibile, con la creazione di un’economia alternativa al turismo di massa.
Nonostante i passi compiuti, è importante continuare a lavorare in termini di espansione delle aree marine protette, soprattutto per quanto riguarda il mare aperto. Nel 2012, ad esempio, la rete marina Natura 2000 copriva un terzo delle acque vicino alla costa, ma meno del 2% delle acque in mare aperto. Inoltre, è fondamentale indirizzare gli sforzi verso una maggiore omogeneizzazione della copertura geografica: mentre più del 18% del Mare del Nord e più del 12% del Mar Baltico rientrano tra i siti protetti, solo il 2% del Mar Ionio e del Mare Adriatico fanno parte della rete.

 

Per approfondimenti

 

http://ec.europa.eu/environment/marine/eu-coast-and-marine-policy/

 

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4 “no” che contano e un po’ di quote rosa

Qualcuno ha sentito parlare dei quattro cavalieri dell’Apocalisse? L’idea di rievocarli mi è venuta qualche tempo fa rivedendo un famoso film del 1962 ispirato proprio a questi personaggi che, vuole la tradizione, sono la personificazione di altrettanti flagelli: Morte, Guerra, Carestia, Pestilenza. Sono, se ci si pensa, personaggi quanto mai attuali e, soprattutto, mai così globali da quando sono stati citati per la prima volta nell’Apocalisse di Giovanni. Sono figure, infatti, tristemente familiari a noi uomini che, nel corso dei secoli, abbiamo dovuto confrontarci ripetutamente con loro, ma sempre su scala localizzata. In passato colpivano l’una o l’altra zona, intere regioni o continenti lasciando il resto del mondo del tutto ignaro di quanto stava accadendo. Oggi la globalizzazione ha esteso l’area di intervento di questi cavalieri e nessuno può fingere che non esistano visto che quotidianamente i media di ogni genere ci aggiornano sui misfatti di lor signori che sembrano inarrestabili. Scrivo “sembrano” perché forse una soluzione ci sarebbe, forse utopistica, forse fin troppo semplice o addirittura banale come dire “NO”.
Dire “NO” non è facile. La negatività intrinseca di questa parola l’ha resa malvista. Dire “no” non facilita i rapporti umani anche se è un’opzione prevista. Il sì, invece, funziona meglio quando si vogliono mantenere buoni rapporti almeno con quelli che ci sono più vicini o che dobbiamo tenerci stretti per i più vari motivi. A questo punto qualcuno potrebbe anche stufarsi di leggere e chiedersi cosa abbiano a che fare simili riflessioni con Pianeta Azzurro. Domanda legittima e risposta semplice. Qual è il rapporto dell’acqua con il cibo e le carestie? Come si conquistano le risorse idriche in molte zone del pianeta se non attraverso soprusi e guerre? Quante persone muoiono perché non hanno accesso all’acqua potabile e quante malattie sono legate all’assenza di acqua o di acqua pulita? Come sta variando il quadro delle risorse idriche con i cambiamenti climatici in atto? Quello che vediamo accadere in Europa, nel nostro Mediterraneo e nella vicina Africa rischia di essere la punta di un iceberg che sta crescendo e che, come tutti gli iceberg che si rispettino, tiene nascosta la maggior parte di sé.
Dire di no, o almeno prendere in considerazione quest’opzione, è o dovrebbe essere la mossa giusta. I modi per dirlo potrebbero essere tanti tra cui dire sì a chi già dice no. Non è così scontato. Per prima cosa dobbiamo esserne convinti e un utile esercizio è quello di provare a immaginare cosa faremmo noi se ci trovassimo in situazioni come quelle in cui si trovano siriani, curdi, etiopi, sudanesi e tutti gli altri che provano a lasciare la loro patria perché vogliono vivere o vogliono sperare in un futuro per i loro figli.
Infine, un’ultima riflessione sulla seconda parte del titolo. Che ne direste se lasciassimo per un po’ il governo del pianeta nelle mani delle donne? Le donne non fanno la guerra (se non sono costrette), ma ne sopportano le conseguenze pur continuando a curare, amare, trasmettere la vita, sorridere, farci sognare e molto altro ancora. L’idea non è originale come potreste verificare sul web, ma finché non diventa realtà vale la pena di continuare a pensarci o no?

 

 

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Il risparmio casalingo

Continuiamo con una seconda puntata fuori tema della nostra rubrica, ma è sempre utile ripassare i fondamenti per non sprecare l’acqua.
Primo comandamento: pensare! Se riflettiamo sulle nostre azioni sicuramente troveremo nuove soluzioni e sprechi spesso ignorati da poter arginare.
Poi i consigli utili:
Prima di tutto fare manutenzione sull’impianto idrico. Una perdita che libera una goccia d’acqua al secondo può disperdere fino a 5000 litri in un anno.
Mai lasciare scorrere l’acqua inutilmente e preferire la doccia al bagno in vasca.
Sui rubinetti di casa conviene applicare il riduttore di flusso, un semplice filtro che miscela aria all’acqua e porta ad un risparmio che può arrivare fino al 30%.
Abbiamo già parlato la scorsa puntata del WC, una delle maggiori criticità della casa. Quindi dotatelo di doppio pulsante, così da poter dosare il consumo d’acqua a seconda delle necessità del momento.
Mi raccomando, scegliete elettrodomestici in classe A e anche qui fate manutenzione! Lavastoviglie e lavatrice caricate a dovere e con i filtri puliti necessitano di meno acqua, detersivo e corrente elettrica.
Chi ristruttura o costruisce casa può inserire nuove tecnologie per raccogliere le acque piovane in serbatoi e riutilizzarle per gli scarichi dei WC o l’irrigazione.
Teniamo sempre presente che risparmiare acqua ed energia oltre ad essere un’esigenza ecologica ci fa anche risparmiare denaro.
Infine educhiamo i nostri figli insegnando loro che il risparmio delle risorse naturali è utile e necessario al mondo che abiteranno.

 

 

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Ambiente, un patto di libertà

La giornata mondiale dell’ambiente: un giorno per pensare, tutto l’anno per agire.
E perfino Kant può servire
Tiziana C. Carena



Il 5 giugno è la ricorrenza  della Conferenza di Stoccolma con la quale nel 1972 veniva stilato il programma ONU per l’ambiente; la giornata dell’ambiente è stata istituita nel 1974. In questa giornata si ripensa alle politiche eco-sostenibili, si riflette sulla dimensione uomo-natura, quanto l’uomo non abbia cura del proprio ambiente, quante siano le patologie collegate all’incuria ambientale messe a punto da una forma di progresso insano e da un consumismo ossessivo. La salute dell’ambiente e la salute della persona e del cittadino devono essere ricomprese in una dimensione più naturale.
Occorre che si sviluppi maggiormente l’intelligenza ecologica. Tutte le competenze sono utili se lavorano insieme, se si mettono in relazione i vari saperi.

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Orti urbani in rete

Gli orti urbani si sono incontrati alla Casa dell’ambiente di Torino. Sviluppare cooperazione e azioni comuni. Su .eco uno speciale: da Lampedusa al nord orti urbani crescono

 

Pierluigi Cavalchini

 

Quando pensiamo agli orti abbiamo davanti agli occhi file più o meno ordinate di fusti e foglie di differenti tonalità di verde e con sprazzi di rosso, giallo, arancio, presagio della prossima formazione di un ortaggio che per troppo tempo ci siamo abituati a comprare al supermercato. Vedere “gli orti” protagonisti di percorsi di educazione ambientale, di (ri)educazione alimentare e persino di psicologia sociale è davvero una gradita sorpresa. In questo sono maestri i rappresentanti delle associazioni (che riportiamo in nota per non dimenticare nessuno) che hanno concretizzato questa “magia orticola” con una bella e intensa comunicazione avente proprio per titolo: “Il futuro si coltiva nell’orto”.

 

Un reportage su .eco

 

Come è noto già c’era stato uno “speciale” di .Eco sull’argomento e già si è apprezzata la competenza di Andrea Ferrari Trecate che, infatti, ha ben gestito l’incontro di venerdì 10 giugno alla Casa dell’ambiente di Torino.

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Pianeta Azzurro al congresso SIBM 2016

sibmblu

In occasione del Congresso di Biologia Marina 2016, organizzato a Torino dalla SIBM, il Pianeta Azzurro sarà presente nella giornata di giovedì 16 giugno, per presentare un premio per tesi di laurea in Biologia Marina.

L’attività subacquea nel campo delle scienze del mare, in particolare biologia ed ecologia, ma anche oceanografia e geologia, è diventata negli ultimi decenni un passaggio se non obbligato certo importante per la conoscenza dell’ambiente marino.

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2020, ultima chiamata?

Recensione.

La scadenza europea per la sostenibilità ambientale come ultima uscita

di Pier Luigi Cavalchini

 

Adriana Sferra

Ultima chiamata: uscita 2020. La scadenza europea per la sostenibilità ambientale

FrancoAngeli, pp. 282, euro 35,00

 

Ve li ricordate i proclami del “Protocollo di Kyoto”? (1) Il refrain numerico del “20-20-20” di cui tutti si sono riempiti la bocca? Bene. Il libro tratta proprio di questo, del disincanto e dell’imbarazzo rispetto a traguardi irraggiungibili che nessuno seriamente si è posto in agenda e di ciò che – concretamente – è ancora possibile fare.
Il primo capitolo del libro di Adriana Sferra è esplicito fin dal titolo “Comunicare per far capire, capire per agire” e prende spunto dalla convinzione che la comunicazione possa l’impossibile.
 

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Gli orti urbani si incontrano a Torino

Venerdì 10 giugno alla Casa dell’ambiente incontro degli orti urbani, sociali e solidali
E su “.eco” foto e reportage da tutta Italia.
Il giorno dopo, nel celebre quartiere di San Salvario, mostra mercato floro-vivaistica e molti eventi sul tema del verde urbano per “San Salvario ha un cuore verde”

 

Primo incontro degli orti urbani, sociali e/o solidali il 10 giugno (alle 17) presso la Casa dell’ambiente di Torino, in corso Moncalieri 18.
L’idea è di creare un vero e proprio dibattito e reti associative nel territorio nazionale fra i vari attori e soggetti che si occupano di orti urbani/sociali/solidali, compresi i progetti di mappattura degli orti che si stanno sviluppando in misura sempre maggiore.
L’inizativa precede la giornata di sabato 11, con eventi, mostra mercato floro-vivaistica, cortili aperti, laboratori e musica che animeranno tutto il vicino quartiere di San Salvario, per la quinta edizione di “San Salvario ha un cuore verde”.
 
 

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L’ 8 giugno la “Giornata Mondiale degli Oceani”

La Giornata Mondiale degli Oceani è stata istituita nel 2003 e riconosciuta dalla Nazioni Unite nel 2008. Da allora è cresciuta enormemente sia come portata che come adesioni. In questa giornata persone, enti, istituzioni di tutto il mondo promuovono progetti e azioni in difesa degli Oceani. Quest anno il tema della giornata è “Healthy Oceans, Healthy Planet.”

Consulate il sito http://www.worldoceansday.org/ per aggiornamenti e informazioni circa gli eventi previsti per l’8 giugno 2016. La speranza è che tutti i giorni possano diventare giornate nella quali riflettere e adoperarsi in difesa degli oceani.