Speciale Salone del libro/Spazio virtuale: una manciata di parole

di Tiziana C. Carena e Francesco Ingravalle

Ezio Mauro-Zygmunt Baumann, Babel, Roma- Bari, Laterza, 2015.

Introduce e coordina il dialogo degli autori con il pubblico Concita De Gregorio

 

Ezio Mauro si chiede se la democrazia attuale non rischi di funzionare soltanto per i “garantiti”. Si sta facendo strada l’idea che votare o non votare si equivalgano, per i non-garantiti. Se questi si disinteressano dello Stato democratico, lo Stato democratico pare disinteressarsi a loro. Ma una democrazia non può funzionare senza opinione pubblica. Il disinteresse per la politica, la diffidenza per la democrazia sono le ombre più fosche sul nostro presente e sul prossimo avvenire.

Concita De Gregorio ha osservato che le agenzie di lavoro interinale sono diventate fabbriche di ostilità in un clima di rivalità fra poveri e precari.

Zygmunt Baumann ha affermato che un tempo il rapporto fra datori di lavoro e lavoratori era un rapporto di autentica reciprocità: i due ‘estremi’ del rapporto sociale di lavoro sapevano che si sarebbero incontrati.

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di Tiziana C. Carena e Francesco Ingravalle

Vito Mancuso, Questa vita, Milano, Garzanti, 2015 – Incontro con l’autore.

 

Torino. Arriva un minuto prima delle 11. Non vuole essere didascalico, ma il suo incontro, come preciserà per chiarezza espositiva, ma per affrontare un tema filosofico-teologico occorre un’efficacia comunicativa schematica, per punti. Soprattutto in quest’epoca di grandi connessioni è opportuno procedere così.

I punti sono dieci ed è una vera lezione che riguarda il suo nuovo libro.

Vuole chiarire anzitutto perché scrive: per passione.

 

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di Tiziana C. Carena e Francesco Ingravalle

Jaca Book: cinquant’anni in libertà. La casa editrice e le sue avventure

 

Torino. Con gli editori Sante Bagnoli e Vera Minazzi intervengono, tra gli altri il filosofo Carlo Sini, il giornalista del “Corriere della sera” Antonio Ferrari, l’economista Pierangelo Dacrema, il saggista Carlo Formenti, lo slavista Sergio Rapetti, la fisica Lara Albanese. Conduce: Bruno Gambarotta.

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di Tiziana C. Carena e Francesco Ingravalle

L’Italia e le sue regioni, Istituto dell’Enciclopedia Italiana, Roma, 2015

 

Torino. Con i direttori scientifici Mariuccia Salvati e Loredana Sciolla sono intervenuti Giuliano Amato, Piero Fassino. Dopo gli interventi introduttivi di Mariuccia Salvati e di Loredana Sciolla, hanno preso la parola Piero Fassino e, poi, Giuliano Amato. La Sala blu, con simili nomi non poteva essere che pienissima. Fassino consiglia di leggere la voluminosa Storia del Piemonte di A. Barbero dove si parla, nel primo capitolo, dei primi insediamenti, tutti lungo i fiumi: Torino (il Po), Vercelli (la Sesia) e Alessandria (il Tanaro). Suggerisce che a distanza di venti-venticinque secoli l’articolazione del nostro territorio è ancora analoga (Torino, Novara, sub-Piemonte da Cuneo ad Alessandria); ceppi diversi, lingue diverse, ma l’articolazione si ripropone, matrici storiche che permangono, quasi un DNA che attraversa la storia e che mantiene intatti alcuni caratteri. L’Italia è un paese di comuni, di città, un paese giovane, come nazione, rispetto alla Spagna, alla Francia o all’Inghilterra: la sua dimensione identitaria è nei comuni. Si dice solitamente: “Sono di Torino”, non “Sono del Piemonte”; compare questa dimensione comunale identificata con il capoluogo.

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di Tiziana C. Carena e Francesco Ingravalle

Giovanni De Luna, La Resistenza perfetta, Milano, Feltrinelli, 20015

 

Torino. Il 15 maggio al Salone del Libro, Sala azzurra, introduce la presentazione Carlo Greppi, richiamando l’attenzione sul fatto che l’approccio meramente celebrativo al fenomeno della Resistenza non è sufficiente a restituire la complessità vitale di questa fase storica della vicenda dell’Italia. In effetti, il quotidiano “Libero” ha realizzato basato sulla domanda “La Resistenza vi ha stufati?”

La lettura del fenomeno resistenziale è affrontata da un’ottica non tradizionale, nella cornice del Castello di Bagnolo, teatro di un “incontrasi” fra diverse motivazioni anti-fasciste e tra diversi vissuti. 

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di Tiziana C. Carena e Francesco Ingravalle

Massimo Giannini, Giovanni Tizian presentano il volume di Umberto Ambrosoli

(Coraggio, Bologna, Il Mulino, 2015, pp. 112)

 

Torino. Un libro di denuncia introdotto da Massimo Giannini con queste parole: «Noi italiani siamo un popolo individualista, non liberale»; invece, mai come oggi occorre il coraggio civico, la somma di tanti “no” ai compromessi, alla corruzione, in nome dell’onestà della vita pubblica. La “Sala azzurra” è colma di ascoltatori, quasi tutti giovani e di mezza età: tutti ascoltano con estrema serietà perché è un continuo appello alla responsabilità individuale, a non curare esclusivamente il proprio “orto”, il proprio interesse.

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La casa ad acqua

Il settore delle costruzioni è, per sua natura, ad alto impatto sull’ambiente, sia nella fase di cantiere che di utilizzo. Da qui la necessità di lavorare per definire ed applicare soluzioni tecnologiche, impiantistiche e manutentive che siano sempre più sostenibili.
Va in questa direzione la proposta di uno studioso ungherese, Matyas Gutai, che ha proposto un sistema per isolare le pareti degli edifici davvero innovativo, pur nella sua semplicità. L’idea consiste nell’utilizzare l’acqua come isolante e, grazie alla prima “casa ad acqua” che ha costruito nel cortile di un magazzino di Budapest, ha dimostrato come un’intercapedine tra due lastre di vetro riempita con semplice H2O possa ridurre notevolmente l’energia necessaria per il riscaldamento.
Per la realizzazione del prototipo sono serviti circa 50.000 €, ottenuti grazie a fondi europei e finanziamenti del governo ungherese. La tecnologia sfrutta la capacità dell’acqua di assorbire il calore e restituirlo lentamente quando necessario.
In altre parole, l’energia termica viene immagazzinata nelle fondamenta della costruzione e rilasciata quando necessario in base alla temperatura impostata nel sistema di regolazione.
Dai primi studi effettuati emerge che la fase costruttiva dell’edificio è più costosa rispetto ad una tipologia tradizionale, ma è comunque più economica di tante altre tipologie di alloggi ad alta efficienza energetica.
L’idea sta suscitando l’interesse di architetti e costruttori di tutto il mondo.
Per approfondimenti si rimanda ad un paper scientifico pubblicato da Matyas Gutai, scaricabile QUI

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Acqua borica

La così detta Acqua Borica non è altro che un soluzione acquosa dell’acido borico, utilizzato nell’industria del vetro, nei pesticidi ed ovviamente in medicina.
Si trova in farmacia ed e viene venduto come farmaco da banco in concentrazione del 3%.
E’ un antisettico ed un disinfettante, ma la sua azione è piuttosto blanda e presenta alcune controindicazioni. Trova utilizzo come tampone locale ad azione decongestionante e per irrigazioni esterne della pelle. Viene a volte prescritto per effettuare bagni oculari o irrigazioni sulla cute con particolari problemi.
E’ di solito controindicata sulle mucose anche se recenti studi ne stanno valutando l’impiego in campo ginecologico.
La troviamo in molte acque termali, dove vengono esaltati alcuni dei suoi effetti benefici. In passato è stata ampiamente utilizzata come antisettico, come sedativo e come conservante alimentare, senza tenere presente della sua tossicità strettamente legata alla concentrazione e all’accumulo dell’acido borico nell’organismo. Ad elevate concentrazioni, se ingerito, può causare vomito, emorragie, diarrea, dolori viscerali, l’assorbimento per via cutanea è trascurabile.Tra gli usi diffusi trova applicazione nelle dermatiti, sulle punture d’insetto e sulle screpolature, ma possiamo affermare con certezza che vi sono in commercio prodotti che supera per efficacia e tollerabilità la nostra vecchia acqua borica. Tranne alcuni casi di specifico utilizzo valutati dal medico, il farmacista potrà consigliare rimedi più innovativi.
Anche per l’acqua leggere sempre attentamente l’etichetta…ed il foglietto illustrativo.

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Quando si dice “è solo la punta dell’Iceberg”

Il fotografo americano Justin Hofman ha fotografato un iceberg nella penisola Antartica e lo ha fatto immergendosi nelle fredde acque per riuscire a catturare il ghiaccio sopra e sotto il livello del mare. Quello che sembra quasi un cubetto di ghiaccio in un bicchiere, altro non è che un iceberg mostrato nella sua interezza, ben al di sotto della sua famosa punta. Sullo sfondo nuvole scure e tempestose fanno da cornice agli scatti. “Ho indossato una muta ma nonostante la copertura l’acqua era talmente fredda e le mani ghiacciate che ho dovuto scattare in pochissimo tempo – spiega il fotografo 31enne – non avrei mai potuto ottenere lo stesso risultato fotografando dalla barca”.
fonte http://www.repubblica.it/

Gli Oceani, la settima economia del mondo

Secondo un recente studio condotto dal WWF in collaborazione con il Global Change Institute dell’Università di Queensland e con il Boston Consulting Group, gli Oceani avrebbero un valore economico di almeno 24mila miliardi di dollari, con un Pil annuo in termini di beni e servizi di 2.500 miliardi di dollari collocandosi cioè subito dopo Usa, Cina, Giappone, Germania, Francia e Gran Bretagna e addirittura prima di Brasile, Italia, Russia e India.
Secondo Lambertini direttore generale del Wwf International “gli oceani sono in grado di competere con i Paesi più ricchi del Pianeta, ma viene consentito che sprofondino ai livelli di un’economia in fallimento….Come azionisti responsabili, non possiamo aspettarci seriamente di continuare ad estrarre le sue risorse senza investire nel suo futuro”. Aggiunge ancora Lambertini “L’Unione europea ha le sue responsabilità, in quanto maxi-consumatore delle risorse della cosiddetta ‘economia blu’. Un’analisi economica stavolta che ci spinge a riflettere ancora una volta sull’importanza della conservazione di questi ecosistemi…

fonte http://www.ansa.it